La gente ha paura della pioggia

Stamattina pioveva. Che ho fatto? Ho preso l’ombrello, semplice. Tutto l’hinterland milanese ha invece deciso che rischiare di bagnarsi in quella frazione di tempo tra l’uscire di casa e l’aprire l’ombrello era un prezzo troppo alto da pagare. E allora ecco tutti in macchina, giusto per intasare ancora di più le strade che, magicamente, diventano sempre più strette.

Mi trovo quindi a dover ritornare su un tema di cui ho discusso parecchio, ovvero i mezzi pubblici ed il loro utilizzo. Se la gente non prendesse sempre e solo la macchina le strade non sarebbero così intasate, quindi i mezzi di trasporto sarebbero più veloci ed efficienti. Diventando così efficienti la gente sarebbe invogliata a prenderli, con conseguente ammortizzamento dei costi e possibilità maggiori di rinnovare e aumentare i mezzi a disposizione dell’utenza. Ne consegue anche un miglioramento generale della situazione atmosferica e, non da sottovalutare, una maggiore sicurezza per i pedoni che, come è successo a me proprio oggi, rischiano di essere investiti anche sulle strisce pedonali con semaforo verde.

Insomma, capisco che la pioggia dia fastidio. Ma se per un giorno arrivi in ufficio leggermente umido (se ti va male) non è mica la fine del mondo, no?

Spett.le LINE spa

Spett.le LINE spa,

Sono un vostro utente da almeno 8 anni e oggi mi sono sentito disgustato dal salire su un Vostro pullman. Non solo il posto dove ero seduto era pieno di mozziconi di sigaretta incastrati nelle fessure dei vetri, ma per ben 1 ora e 10 minuti di tragitto Lodi Vecchio – Milano ho dovuto respirare i gas di scarico del Vostro mezzo di trasporto alquanto inefficiente! E’ scandaloso come la Vostra linea, l’unica che posso prendere non essendoci alternative, offra un servizio pubblico così scarso e, per giunta, pericoloso per la salute dei suoi passeggeri. Invece di aumentare il prezzo dei biglietti e diminuire il numero di corse, sarebbe il caso di cambiare quei veicoli ormai datati che non solo inquinano in modo spropositato l’ambiente, ma intossicano anche l’utenza.

Fortunatamente il pullman che prendo ogni giorno è più efficiente sotto questi aspetti. Tuttavia non oso immaginare come possa sentirsi un pendolare che ogni giorno sale sullo stesso pullman che lo costringe a respirare un’aria malsana per almeno un’ora, senza che ci sia neanche la possibilità di aprire un finestrino. Per non parlare dell’autista stesso, costretto a guidare un veicolo dell’antiguerra e facendo i salti mortali per far ingranare la marcia, manco fosse un motore con la doppietta.

Siete una società che trasporta migliaia di persone ogni giorno. Per la loro salute, per la loro sicurezza e anche per l’ambiente e un Vostro risparmio, rottamate questi veicoli obsoleti!

M.B.

Sonnite

Credo di essere fortemente malato di sonnite, quella strana malattia per cui provi sonno sebbene tu abbia dormito il giusto e ti sia riposato a sufficienza. Altri sintomi sono l’incapacità a tenere le palpebre aperte durante le ore di lezione, la tendenza a dormire ogni qual volta si posizioni il fondo schiena su qualcosa di morbido o semi-morbido (sia questa una poltrona o un sedile del pullman) e l’anormale capacità di non svegliarsi quando i bambini odiosi salgono sul pullman. Insomma, visto tutto questo, la situazione è molto grave!

A volte rimani veramente stupito

Devo dire che oggi sono rimasto amabilmente sorpreso dalla rapidità con cui la Line mi ha portato a Milano sebbene ci fosse la neve. Solitamente, in caso di avverse condizioni di tempo (che vanno dalla bufera di neve al bimbo a cui si è staccata una pellicina), impiego gli anni per arrivare. Oggi invece no! Tutto regolare, perfettamente nella norma; anzi, sembrava che tutti gli automobilisti fossero più veloci oggi. Paragonata alla volta scorsa in cui ho impiegato 5 ore e 20 minuti per rincasare, oggi ho preso una specie di TAV dell’autobus! Bah, le stranezze di Milano.

Bambini irritanti

Sì, sono stato pure io bambino… lo so. Ma la quantità stratosferica di bambini delle medie che salgono sul pullman delle 13:10 mi ha leggermente rotto. Io sono seduto, bello tranquillo, con la musica nelle orecchie, quando una mandria urlante sale sul pullman e interferisce con il mio sano riposo. Basta! Avete rotto! Siete Irritanti!

Tutto qui, niente di più. Dovevo sfogarmi.Vi odio (bambini).

La vendetta dei controllori atto secondo

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ATM - La società che crea questi "esseri" di caos e distruzione: i controllori

E già. Sono tornati. Lì, pronti a farti perdere qualunque mezzo di trasporto tu debba prendere. Quando stai per arrivare senti che tutto sta andando bene, troppo bene per essere vero. Sei giusto giusto in anticipo di quei 30 secondi che quasi quasi ti puoi permettere di non correre per prendere il pullman. Ma ti sbagli…

Alzandoti lentamente dal tuo posto, ti rechi verso le porte della metro e li vedi: una schiera di 10 controllori avidi di biglietti e tessere che attendono il tuo arrivo. Io, rassegnato e sconsolato, non provo neppure a implorare la loro misericordia per farmi passare senza controllare. Calmo e placido tiro fuori la mia tessera, viene controllata e vengo congedato. Mi reco verso la banchina dove aspettare, oramai per 35 minuti, il prossimo pullman ma ecco che il miracolo avviene: il pullman è lì… e non sta neppure partendo!

Alla faccia vostra, controllori! Questa volta ho vinto io e me la rido! E di gusto vorrei aggiungere! AHAHAH

Per quest’anno MARCO – 1, CONTROLLORI – 1 …. che la sfida continui! XD

La vendetta dei controllori

Non chiedo tanto dalla vita, ma una di quelle poche cose è la possibilità di prendere il primo pullman possibile che mi permetta di tornare a casa. Tre giorni a settimana viaggio sul filo di un rasoio, largo si e no 30 secondi, per riuscire a tornare a casa solo una ventina di minuti prima, che sembrano pochi, ma in realtà per me voglion dire tanto.

ico_atm.jpgOggi, quell’amorevole società chiamata ATM ha deciso che era venuto il momento di controllare se i suoi passeggeri avessero un documento di viaggio valido. E fu così che una schiera di diecimila controllori (una decina) munita di inquietanti taquini-multa ha sbarrato oggi pomeriggio l’uscita dal capolinea della linea gialla di Milano. Già dal treno capisco il mio terribile destino: perdere il pullman che di lì a 30 secondi sarebbe partito. Scatto verso l’uscita e al grido terrificante di “Prego il biglietto” estraggo in una frazione di secondo la mia tessera ATM, la porgo al controllore il quale inizia a guardarla, ma per troppo tempo. Con un balzo felino salto fuori dalla stazione, salgo le scale e vedo… il mio pullman partire di fronte ai miei occhi…

Oramai triste e rassegnato, mi siedo su una panchina a guardarmi sul mio iPod una puntata dei Griffin (guarda caso la prima in assoluto), puntata che mi prende particolarmente. Mi prende tanto che neppure mi accorgo del passare del tempo. Improvvisamente come una forza oscura mi dice di guardare l’ora. Terrorizzato volto lo sguardo a destra e vedo… il mio pullman! Dopo un “Oh, cacchio!” mi alzo, corro, vedo le porte chiudersi, agito le braccia come una ragazzina al concerto dei Jonas Brothers e finalmente salgo.

Così si concludono le mie avventure con i mezzi pubblici e non posso far altro che dar la colpa di tutto questo ai controllori. Sì perchè loro, come gli arbitri, sono un po’ i moderni capri espiatori della nostra società… quindi se perdo il pullman è colpa loro. TI ODIO ATM!

Perchè davanti a me?

Tornando oggi da Milano ho preso come mio solito il pullman. Seduto nelle ultime file ero bello comodo, tranquillo… iPod nelle orecchie e sonnellino fino all’arrivo a casa. Il pullman era praticamente deserto, saremo stati una decina… troppo bello per essere vero….

A un certo punto, un tale genio decide che gli altri 10mila posti liberi non gli piacevano e si siede nella poltrona proprio di fronte alla mia. “Qual è il problema?” vi chiederete? Bè, non di sicuro il fatto che si sia seduto davanti a me, quanto che questo gentiluomo ha deciso così, per diletto, di abbassare il sedile e mandare a far benedire le mie ginocchia. Che cavolo! Se proprio ti piace quella fila, prendi il posto di fianco, dietro di te non c’è nessuno e non dai fastidio. Perchè davanti a me?!?!

Concludo con una cosa totalmente off topic: l’immagine del giorno della newsletter di bastardidentro.it

BD1673-Nobel