Soffitto

Le 12.30 non sono poi così tardi o così presto per andare a dormire. Credo sia l’orario ideale per riflettere. Certo, anche la mezzanotte ha il suo fascino, ma è sopravvalutata. Le 12.30, invece, ti danno quei 30 minuti in più per adattarti al freddo delle lenzuola, accucciato in posizione fetale senza disperdere la minima quantità di calore. Raggiungi la temperatura perfetta, ti giri da un lato, ti giri dall’altro, fissi il soffitto. È così bianco. Non lo vedo, ma lo so: tutto bianco. Ci posso disegnare sopra quello che voglio: storie di fantasia, azione, amore. Il soffitto si presta a tutto ciò che desideri.

Quando si è piccoli si scarabocchiano i muri, o almeno io lo facevo. I miei genitori si arrabbiavano, ma in fondo per un po’ me lo lasciavano fare. Chi sono loro (e chi sarò io) per fermare un bambino mentre esprime in libertà le sue idee?

Ora sono un po’ più cresciuto, o almeno così dice la mia carta d’identità. Non disegno più sui muri con una matita, ma sul soffitto con la mia mente. E mi piace un casino.

Finestra

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Una finestra aperta. Una città che nonostante l’ora già dorme. Le stelle sono poche, ma danno ancora un senso di speranza a chi le guarda.
Dovrei dormire, ma non ci riesco. Fisso la strada debolmente illuminata da lampioni gialli mentre un ragazzino in bici fa ritorno a casa suonando il campanello.

I giorni passati sono stati molto pesanti. Quelli che devono venire lo saranno ancora di piú. Ricordi tristi di un’anno che è passato così velocemente. Ho bisogno di rilassarmi, solo di questo.

I Linea 77 forniscono la miglior colonna sonora per La Notte che sopraggiunge. Non si scherza più. Le notti d’estate non sono più come un tempo: momenti spensierati passati con amici. Ma in fondo è meglio così.

Un ultimo sguardo al cielo. Rimane una sola stella a cui consegnare il mio desiderio. Sogni, solo questi mi sono rimasti, nella speranza che diventino realtà.

Buona notte.

Qualcosa mi sfugge

E’ da parecchi giorni, per non dire settimane, che non riesco a concentrarmi. La mia mente vaga, vaga, verso l’infinito e oltre (giusto per inserire una citazione completamente inutile).

Comunque, ritornando a noi, quello che mi sfugge è il perchè di tutto questo. Non riesco a capire perchè se mi metto davanti a un libro, anche con tutta la buona volontà, dopo 20 minuti o mi annoio, o mi viene sonno o inizio a vagare con la mente. Avete presente Scrubs, i sogni che fa JD? Ecco, uguale. Senza la parte omosessual-tendente.

Alla fine mi ritrovo nel letto, a dormire, sognando. Sogno sempre in questi giorni. Cose belle. Davvero. Cose che di fanno dire “Ma perchè questa ca**o di sveglia deve suonare?!“. Non sono capace di interpretare i sogni, non so neanche se voglio sapere veramente che cosa significhino. Non voglio neanche stare qui a raccontarveli, i miei sogni. Sembra presuntuoso ma, in fondo, sono miei. Condividerli con qualcuno significherebbe esporre troppo il proprio inconscio (o subconscio, non ricordo… è una di quelle robe che diceva Freud. Lui direbbe che ho dei complessi sessuali o chissacchè riguardante il mio pene. But I digress…).

Con questo che volevo dire? Niente, solo tenetevi i vostri sogni. Condivideteli, se volete, solo con le persone a voi più care che, magari, vi posso aiutare a interpretarli. Ma non raccontateli in giro, come una barzelletta ascoltata la sera prima al bar del paese.

Ecco, qualcosa mi sfugge. Il senso di questo post. Dovrebbe averlo, un senso. Ne sono convinto. Ma no, non è questo che mi sfugge. Quello che mi sfugge è, quindi, “Perchè continuo a sognare?“.

La tangenziale di Milano è il male

So che c’è di peggio, ma da uno che comunque è abituato al traffico modesto del Lodigiano trovarsi in Tangenziale Est a Milano nell’ora di punta e impiegare 10 minuti per fare 700 metri (sì, dovevo fare solo un’uscita), bè… diciamo che la cosa ti segna.

Peggio è quando alle 11 di sera decidi di riprendere la stessa tangenziale e scopri che il traffico è ancora tutto lì! File e file di camion, auto e furgoni in coda a passo d’uomo. Se poi ci metti pure i vari cantieri, che ti costringono a fare il giro dell’oca e ti mandano in pappa il navigatore satellitare, e la riduzione da 3 a 1 corsia allora stiamo freschi.

Comunque la Tangenziale non solo mi ha distrutto psicologicamente la mattina, ma anche stanotte è entrata nei miei incubi! Ho sognato di essere in coda e di prendere un’uscita in contromano per la disperazione! Robe da matti! Per il prossimo mese niente più tangenziali.

Sonnite

Credo di essere fortemente malato di sonnite, quella strana malattia per cui provi sonno sebbene tu abbia dormito il giusto e ti sia riposato a sufficienza. Altri sintomi sono l’incapacità a tenere le palpebre aperte durante le ore di lezione, la tendenza a dormire ogni qual volta si posizioni il fondo schiena su qualcosa di morbido o semi-morbido (sia questa una poltrona o un sedile del pullman) e l’anormale capacità di non svegliarsi quando i bambini odiosi salgono sul pullman. Insomma, visto tutto questo, la situazione è molto grave!

Programma della giornata

Dormire, rilassarsi, dormire e di nuovo rilassarsi. Mi pare giusto, dopo aver arbitrato ieri sera alle 18 e stamattina alle 10 un minimo di riposo serve. Perchè, ovviamente, l’idea di poter risparmiare un po’ le forze giusto giusto per espletare le normali funzioni vitali non mi passa per nulla per la testa, anzi! Nell’ultimo minuto di recupero mi metto pure a fare uno scatto in area per seguire un’azione della squadra che vince oramai con 20 goal di vantaggio (sì, bè non erano proprio venti…) che, come avevo intuito circa mezzora prima, non si sarebbe conclusa in nulla.

Detto questo, Tagliavento ha fatto una gara perfetta, ecco tutto… giusto per soffocare sul nascere le proteste 😀

Già in università

Sono le 8:37 del mattino e già sono in università. “E qual è il problema?” penserete. Bè, il problema è che la mia prima lezione inizierà tra poco meno di 2 ore (alle 10:30) ma poichè oggi il personale ATM ha deciso di fare sciopero proprio nel periodo in cui io dovevo prendere la metro, sono stato costretto ad anticipare il mio viaggio 2 ore prima e dedicarmi ad attività studioso/ludiche presso l’aula studio dell’unimi di via golgi.

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Considerando che in tutta l’aula siamo solo in 2, probabilmente tenderò ad addormentarmi sul computer e risvegliarmi all’alba delle 21:00 di oggi. Spero vivamente che non accada.

Inoltre spero anche che nessuno dei ben 2 professori abbia deciso di rimanersene a casuccia, perchè se così fosse potrei iniziare ad insultare gente a caso con in mano la bottiglia di whisky che ha comprato il tipo dietro di me al GS all’alba delle 8:23 di mattina…

Bene, ora vado a “studiare”, sia io che il mio maialino disegnato su un foglio vi salutiamo.

Ciao & hoink!

Poltro & Maialino