Giornate uggiose

Non sto qui a parlare del tempo anche se, onestamente, fa veramente cagare per essere agosto. Il titolo di questo post è solo la prima cosa che mi è venuta in mente.

Bè, di che volevo parlare? Dunque… non so, pensavo in un post un po’ vago, di quelli che non faccio da ormai un po’ di tempo. E niente… ultimamente me ne sono successe di tutti i colori. Ultimamente ne sono successe di tutti i colori in generale. Ma non vorrei soffermarmi su questi aspetti, oserei dire, tristi della mia vita. Non ne ho voglia. Anzi preferirei pensare ad aspetti più felici della mia modesta esistenza. Vorrei, nonostante la tristezza suggerita dal tempo, pensare a cose felici. Pensare che nonostante tutte le cose tristi c’è sempre qualcosa di bello. Perchè a esser tristi si rischia di eclissare gli aspetti più belli della nostra vita. Si rischia di non godere dei bei momenti passati con le persone care e perderli, per sempre.

In questi giorni sto passando quello che io definisco “umorismo triste”, ovvero la mia camaleontica capacità di riuscire a ridere e scherzare nonostante le avversità della vita. Poi rileggo la frase che ho appena scritto e mi rendo conto delle stronzate che sto dicendo. Dai, siamo seri. Non ho ancora 20 anni e me ne dovrei rimanere qui a piangere su delle ipotetiche e alquanto frivole avversità della vita? La mia parte razionale è già sull’attenti e si schiera fortemente per il NO (anche se una delle avversità della vita in questo momento è “Perchè ca**o youtube non mi fa partire ‘sto video?”). Va bene l’emozione del momento, la tristezza e tutto. Ma come si può vivere così, tristi e presi male. Ci sono tante possibilità al mondo, tante esperienze ancora da fare, tanti traguardi ancora da raggiungere per fermarsi qui, ad aspettare.

Più vado avanti a scrivere questo post, più mi rendo conto di quanto rischio di scrivere un poema. Quindi mi fermo qui. Diciamo che è una specie di “stream of consciousness” (per chi non sapesse cos’è c’è google XD ). Basta. Non aggiungo altro. Voltiamo pagina e andiamo avanti, anche se è difficile. Ma se ci si pensa, se si hanno delle persone care al proprio fianco, tanto difficile poi non è.

Dedicato ad alcuni amici e, alla fine, anche a me.

La gente ha paura della pioggia

Stamattina pioveva. Che ho fatto? Ho preso l’ombrello, semplice. Tutto l’hinterland milanese ha invece deciso che rischiare di bagnarsi in quella frazione di tempo tra l’uscire di casa e l’aprire l’ombrello era un prezzo troppo alto da pagare. E allora ecco tutti in macchina, giusto per intasare ancora di più le strade che, magicamente, diventano sempre più strette.

Mi trovo quindi a dover ritornare su un tema di cui ho discusso parecchio, ovvero i mezzi pubblici ed il loro utilizzo. Se la gente non prendesse sempre e solo la macchina le strade non sarebbero così intasate, quindi i mezzi di trasporto sarebbero più veloci ed efficienti. Diventando così efficienti la gente sarebbe invogliata a prenderli, con conseguente ammortizzamento dei costi e possibilità maggiori di rinnovare e aumentare i mezzi a disposizione dell’utenza. Ne consegue anche un miglioramento generale della situazione atmosferica e, non da sottovalutare, una maggiore sicurezza per i pedoni che, come è successo a me proprio oggi, rischiano di essere investiti anche sulle strisce pedonali con semaforo verde.

Insomma, capisco che la pioggia dia fastidio. Ma se per un giorno arrivi in ufficio leggermente umido (se ti va male) non è mica la fine del mondo, no?

Giornata di pioggia

Un’altra giornata di pioggia… Molto triste come cosa, il guardare fuori dalla finestra e vedere solo un cielo scuro mentre in teoria dovrei studiare per l’esame.

Certo è che un po’ mi piace vedere la pioggia. A volte, quando sono in montagna, amo sentire il rumore che fa mentre cade sul tetto e mentre io sn sdraiato sul letto leggendo qualcosa. Ecco, oggi è proprio una giornata da passare così, in una accogliente casa di montagna, al calduccio, magari con una tazza di cioccolata calda, perchè no…

Massì, ora basta malinconia. Prepariamoci a domani, quando una fantastica Milano mi accoglierà con i suoi laghi lungo la strada.

Buona serata di pioggia a tutti,
Poltro

Milano, città costiera

Oggi il tempo era particolarmente brutto. Nulla di cui lamentarsi, certo… in fondo siamo in autunno ed è giusto incorrere in qualche pioggia anche un po’ forte. Quello che però fa alterare è l’incapacità del comune di Milano di mantenere le strade. Credo che già gli antichi romani avessero adottato soluzioni fognarie e incanalamenti per l’acqua piovana. Allora perchè voi (comune di Milano) non siete da meno? Ogni singolo marciapiede era completamente circondato dall’acqua, tanto che per attraversare servivano due motoscafi al posto delle scarpe oppure essere campioni di salto in lungo. Può sembrare un’esagerazione ma quando dico “ogni marciapiede” intendo proprio tutti: da quelli in piazza Leonardo, a quelli in via Celoria a quelli in via Golgi! E’ una cosa improponibile, facciamo invidia al lago di Garda! Il risultato è stato scarpe e piedi allegramente fradici fino al rientro a casa. Grazie Letizia!

Milano, la città costiera
Milano, la città costiera