Lei

Lei è lì, muta, che mi fissa. Non spicca una parola, ma mi chiama a gran voce. Ma io non posso, non posso davvero.

Abbiamo passato tanto tempo insieme, fianco a fianco, mano nella mano. Così sottile e fragile, eppure così importante e ricca di pregi.

Lei sta ancora lì, seduta sul tavolo, a fissarmi. Mi guarda. La guardo. “Vai“, mi dice, “Fallo!“, mi sospira.

Non posso resisterle. Ha sempre la meglio, lei che nonostante quel piccolo intollerabile inconveniente mensile, riesce sempre a farmi appassionare e a farmi dire…

Ti amo, carta di credito.

[edit] TROLOLOLO 😀

O tu, donna al volante…

O tu, donna al volante
Che parcheggi scherzosa la tua auto rombante
Con quelle caviglie di camminare stanche
Sai a cosa servon quelle linee bianche?

Delimitano il posto dove porre il veicolo
Puoi lasciarlo lì, non c’è pericolo.
E allora, o donna gioconda
Perchè lo lasci in mezzo a quella cazzo di rotonda?!

Ma suvvia non ti scoraggiare,
Non sei l’unica che non sa parcheggiare.
Perchè già sostano dietro di te
Non una, non due, bensì tre

Donne coglione, scherzose e vivaci
Figlie di tr**a, di peni voraci.
E a tutte e quattro solenne io impreco
Andate insieme a pigliarlo nel di dietro!

Poltronius, XI-II-MMX

100

Sono arrivato al post numero 100!!! Felice di questo traguardo mi rendo conto che in realtà i post sono 129: di questi 100 sono del “nuovo” sito, 29 del “vecchio” sito, quello hostato su altervista. Comunque sono 100, e ne vado fiero. Grazie a tutte le cinque persone che mi seguono su questo sito e che apprezzano quello che scrivo.

Continuate a seguirmi, al prossimo traguardo: 250 post! =)

Ma non si studiava all’università?

Politecnico di Milano
Politecnico di Milano

Giornata di grandi iniziative oggi a Milano nelle due università di piazza Leonardo e Città Studi. Tranquillo, alle ore 12:30 circa, scendo dalla metro in direzione unimi e passo davanti al Politecnico dove ad accogliermi ci sono non solo i 20 marocchini che cercano di vendermi qualcosa, ma bensì un sacco di studenti che cantano, bevono, mangiano e tentano di segnare un gol scavalcando una “barriera” di cartone nel bel mezzo di piazza Leonardo. Massì, niente di che… a quanto pare era una raccolta fondi per una adozione a distanza il cui motto era “E ricordatevi: il vostro fegato non è più importante dei bambini dell’Uganda”, riferito alle birre vendute per raccogliere i soldi.

Università degli Studi di Milano
Università degli Studi di Milano

Beato, con un allegro motivetto che sfuma lentamente alle mie spalle, mi reco in Città Studi, dove ovviamente la serietà degli studenti dell’Università degli Studi di Milano saprà accogliermi… invece il trinomio birra-salamelle-canzoni mi si ripropone, questa volta in una veste più “montanara”, con un motivetto del tipo “Eeeee vien giuuuuu dalla montaaaa-a-a-gnaaaaaaa” interpretato da una ventina di ragazzi.

Visto ciò mi sono diretto in aula, a seguire la mia ultima lezione teorica di matematica… pensando a cosa mi sarei perso.

Mi pareva giusto riempire una pagina

Sì, bè, considerando che oggi non avevo nulla di particolare da scrivere, perchè non riempire con un post completamente inutile questa pagina?

Una vignetta tanto per. Non centra nulla con il post.
Una vignetta tanto per. Non centra nulla con il post.

Una risposta a questo arduo quesito può essere “e perchè no?”. Il che è un problema perchè ho risposto a una domanda con un’altra domanda e non ho risolto nulla, cioè… adesso dovrei ri-rispondere alla domanda “e perchè no?”. Ma come si può rispondere a una domanda del genere? Bè, una possibilità è usare la voce, oppure scrivere la risposta. Meglio scriverla considerando che sono su un blog. Anche se mettermi qui a scrivere non è che mi vada molto… ma è quello che sto facendo, non riesco a fermarmi. E’ tipo una forza inconscia che mi spinge a scrivere cose senza senso, che nessuno legerà. Ma allora perchè le scrivo?

Ecco, un’altra domanda a cui rispondere. Quante domande, troppe domande a cui rispondere, troppe. E basta domande, uff. Basta anche scrivere, dopo un po’ fanno male le mani. Sì credo che tra poco smetterò di scrivere e inserire caratteri con la mia tastie

Stories of an italo-american Maialin Ep.6 – A new amic… Ma very very more che an amic!

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Ep.6: A NEW AMIC… MA VERY VERY MORE CHE AN AMIC!

maialin1Stordit apred his occ… all intorn him was offusched and incompresible. “Maialin, Maialin… svegl yourself!”. A soft voice pronunced this words in Maialin’s orecc and si sveglied. A little white esser was di fianc to him. This esser was strange, buff… two balls were forming it, an arance nose and many bottons on his pett. “Ben svegliat maialin, I’m the Ricchion Nev-man and I’m here to help you. Or, change yourself and vien with me”.

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The Ghiacc Castle

The Ricchion Nev-man ported Maialin in a ghiacc-castle. “Benvenut in my house, here you può do tut quant you want and prender tut quel that you want from the frigo” The Ricchion Nev-man diss “No, bè, here you può preparar yourself to sconfigg the cattiv infermiers that uccided Jim and imprisoned you. But you dev do only one cos to have tut this cos… you dev give me your cul!”

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Maialin and Nev-man dop the tonf... or durant their sporcaccionats?

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Maialin wasn’t sicur of what he avev sentit: “Cos? My cul? No! I’m not Ricchion com you… but, fors, it può esser a good experience…”. Maialin and the Ricchion Nev-man s’apparted in the camer da lett, si leved the vestid and with a big abbrac inizied to far the sporcaccionates. But at the improvvis a big tonf scossed the ghiacc-castle and they were costretted to interromp their sexual att.

What misterious thing interromped the moment of privacy of Maialin? You will scopr in the next episode: THE REVENGE OF THE GNU WITH THE VASECTOMY