Quest’aria Irlandese; Finlandese.

2013-10-01 13.53.48

Un po’ come quando ero in Finlandia, che mi svegliavo la mattina per andare in università e mettevo piede fuori casa. Ad accogliermi ci sarà pure stato il grigiore autunnale, il freddo. Ma quell’aria, sottile, pulita, finlandese.

Ecco, qui in Irlanda è lo stesso. L’aria è fresca e profuma di Irlanda, un ricordo di camini accesi e rugiada. Non ti si attacca addosso come lo smog unto di Milano, né odora di kebab come le strade di Berlino.

E’ un’aria immacolata, e io la respiro. A pieni polmoni.

Il ritorno

Ieri sono tornato da una 4 giorni a Helsinki, la città del mio Erasmus. Il motivo era molto semplice, nonché curioso: Niko, il ragazzo che mi ha fatto da tutor durante tutta la durata del mio periodo di studio in Finlandia, si è sposato e mi ha invitato al suo matrimonio e, ovviamente, non potevo mancare.

E’ stato strano tornare là, i sentimenti che ho provato erano decisamente contrastanti. Da un lato era come se non me ne fossi mai andato: Helsinki era così familiare, tutto come l’avevo lasciato 6 mesi fa, stessi posti, stessa atmosfera ma, e questa è l’altra faccia della medaglia, senza le stesse persone. A eccezione di Niko e Juuli, un’altra ragazza finlandese, i miei amici non c’erano più, perchè anche loro come me sono tornati a casa, nel loro paese e, da questo punto di vista, la Finlandia che conoscevo io, oramai, non c’è più.

Nonostante questo è stato davvero bello tornare, il matrimonio è stato fantastico e con lui tutte le persone che hanno passato con me la giornata, parlando inglese tutto il giorno solo perchè c’ero io. Davvero grandi.

Ci tornerò ancora, in Finlandia. Troppe cose mi mancano e ognuna di queste è un buon motivo per tornare là. La prossima volta, però, mi piacerebbe farlo accompagnato dalle persone che hanno reso il mio Erasmus epico.

True story

Email a finnish teacher: 

Hello, I need this. Bye.

 

Email an italian teacher: 

Dear kind awesome Teacher,

if it’s not a problem for You, and if You don’t have anything else to do (but if You have, please, tell me! I don’t want to bother You) I really appreciate if You, a magnificent Person, can do a really small favor to me, a poor little student.

Thank You very very much (Did I say You’re awesome?). Marco Bassi.

 

 

Christmas Holyday!

Esami finiti! Mancano solo i risultati ma gli esami qui alla Metropolia University sono finiti e posso darmi al relax più totale: svegliarmi quando ne ho voglia, tornare a casa quando ne ho voglia, andare ovunque senza preoccuparmi di che cosa devo fare dopo. In poche parole, sono libero.

Certo, ci sono tutte le altre cose correlate, tipo il fatto che la fine dei miei studi implica l’avvicinarsi del mio ritorno. Ma vabbè, cerchiamo di non pensarci vivendo al meglio le prossime due settimane.

Natale e capodanno li passerò qui insieme ad altri studenti Erasmus. Per il compleanno di Gesù abbiamo affittato la sala party che c’è qui nel complesso di edifici dove abito. Non è niente male: ci sono un grande tavolo, divani, biliardo, proiettore, speaker per la musica e tanto altro.
L’idea è quella di fare un pranzo di Natale multinazionale, cibo italiano (il migliore, ovviamente), francese, spagnolo, coreano, finlandese e altre nazionalità dalle dubbie capacità culinarie. Per il bere, Gesù ha detto di portare solo tanta acqua, al resto ci pensa lui.
Forse riusciamo anche ad utilizzare la sauna, ma non ne sono molto convinto. Nel caso ci riuscissi punto al rotolare nella neve appena uscito dalla sauna.

Poi bè, le persone qui stanno partendo, tutti a casa per le vacanze o semplicemente perchè il periodo di studi è finito. Valli di lacrime riempiono Helsinki. Io conto su Ryanair e sui suoi voli super economici per incontrare di nuovo le persone in giro per l’europa (e magari tenere d’occhio anche Alitalia, che certe volte piazza di quelle offerte folli tipo Milano-Toronto 404€ a/r). In ogni caso penso che nei prossimi 2 anni visiterò almeno 3-4 persone tra quelle che ho incontrato qui e, di sicuro, tornerò a visitare la Finlandia.

Bè, il mio tempo è finito, devo dare la linea al telegiornale (stupido telegiornale che vuole sempre la linea). Stay tuned, more to come.

Che ne sapete voi? (Scusatemi)

Che ne sapete voi di quello che ho passato qui?

Che ne sapete voi delle persone che ho incontrato, delle idee che ho condiviso, delle giornate passate insieme a parlare un inglese spicciolo che pian piano andava migliorando sempre più?

Che ne sapete voi dei piccoli pezzi di cultura da ogni parte del mondo che mi porterò dietro per il resto della mia vita?

Che ne sapete voi di com’è vivere da soli in un paese che non è il tuo, lasciato più o meno a te stesso senz’altro aiuto che un ragazzo finlandese che risponde alle tue domande quando possibile?

Che ne sapete voi di quanto è bello farsi una sauna a 95°C e tuffarsi nell’acqua gelata a 0°C correndo come un idiota per il freddo?

Che ne sapete voi di quanto sia bello stare qui?

Che ne sapete voi?

Quindi scusatemi se, quando mi chiedete quando tornerò, io sia un po’ arrabbiato.

Scusatemi se voglio rimanere qui, ancora e ancora.

Scusatemi se, dopo questi 5 mesi, l’Italia sembra davvero una noia totale e il peggior posto in cui vivere.

Scusatemi se il mio pensiero ora è solo a quando il prossimo viaggio.

Scusatemi.

Santa Lucia

Ieri era il giorno di Santa Lucia e non ho avuto i miei dolci. Il bambino che è in me è rimasto a dir poco deluso. Da che sono nato, il 13 di Dicembre mi svegliavo la mattina e trovavo puntuali dolci per me e mia sorella sapientemente preparati dai miei genitori che, poveri loro, lo fanno anche se sono grande e grosso. Certo, poi se li mangiano pure loro senza farsi vedere, eh…

Comunque… qui in Finlandia, e in generale in tutti i paesi scandinavi, Santa Lucia è una festa molto importante, celebrata con una sontuosa cerimonia nella cattedrale. In ogni grande città si sceglie ogni anno una donna che rappresenterà Santa Lucia in questa giornata. A rappresentarla quest’anno per Helsinki (ma in generale per tutta la Finlandia) è stata Nora Peltola. Non chiedetemi chi è…

E niente, uno si aspetta canti, applausi, giochi pirotecnici e quant’altro, per poi vedere invece che il tutto consiste esclusivamente in Santa Lucia che scende le gradinate della cattedrale di Helsinki, vestita di bianco con delle candele sulla testa, seguita da bambini con cappelli che tanto ricordavano il KKK. La piazza, per quanto piena di gente all’inverosimile, era totalmente silenziosa. Non un parola, solo guardare e, raramente, fare qualche foto. Ma sono finlandesi, sempre silenziosi.

Pare poi che per tradizione si debba cenare con la famiglia, finita questa “cosa” di Santa Lucia. Sarà, ma io me ne sono andato a mangiare una pizza.

Purtroppo non ho fatto foto dato che avevo solo il cellulare con me. Accontentatevi della chiesa di notte.

In un modo diverso

Una delle cose più mi ha fatto sorridere da quando sono qui è come fanno i bambini a divertirsi. Mi spiego meglio…

Se da noi in Italia si vedono i bambini mettersi a giocare a calcio con qualunque cosa, che sia un pallone o una bottiglia di plastica poco importa, qui i bambini giocano a hockey. Li vedi andare in giro con le loro mazze colorate, mettersi a giocare per strada usando magari castagne trovate ai piedi di un albero o la pallina che si sono portati da casa.

D’accordo, tutto questo non è così eclatante, ma è sempre qualcosa di curioso e simpatico, un’altra differenza tra due culture davvero diverse.

Almeno sanno giocare a Hockey

Avevo già scritto da qualche parte dell’incapacità dei finlandesi nel calcio. Capita, d’altronde non si nasce imparati, eh! Certo è che almeno in uno sport sono bravi, l’hockey su ghiaccio.

Domenica sono andato a vedermi una partitona all’Harwall Areena di Helsinki, una sentitissima Finlandia-Svezia finita 3-4 per gli svedesi. Partita molto bella e emozionante, anche per uno come me che a malapena sa su cosa si gioca l’Ice Hockey.

Il palazzetto strapieno, tutti vestiti con maglie  bianche e blu, bandiere sventolate e cori da stadio, proprio come noi col calcio, solo che qui quando due giocatori si scontrano non si acclama al fallo, ma si incita alla rissa. Perchè, diciamocelo: vedere i giocatori in un’ammucchiata pazzesca a prendersi a bastonate l’un l’altro è da morire dal ridere!

Ci sono poi gli arbitri, una sottospecie di buttafuori che non hanno paura di tuffarsi addosso ai giocatori per evitare che si pestino. Quando vedevano che qualcosa stava per succedere facevano un salto e braccavano i giocatori, in quattro. Hanno tutto il mio rispetto.

E niente, la Finlandia ha perso, ma poco importa. Hanno giocato bene e ciò che conta è che mi sia divertito e che finalmente abbia visto una partita di Ice Hockey dal vivo.

Giusto tre foto per rendere l’idea (click per ingrandire):