Un po’ come quando ero in Finlandia, che mi svegliavo la mattina per andare in università e mettevo piede fuori casa. Ad accogliermi ci sarà pure stato il grigiore autunnale, il freddo. Ma quell’aria, sottile, pulita, finlandese.
Ecco, qui in Irlanda è lo stesso. L’aria è fresca e profuma di Irlanda, un ricordo di camini accesi e rugiada. Non ti si attacca addosso come lo smog unto di Milano, né odora di kebab come le strade di Berlino.
E’ un’aria immacolata, e io la respiro. A pieni polmoni.