Ricordati di andare a votare

O tu, giovane 18enne… o tu, giovane maggiorenne… o tu, maggiorenne non più giovane… o tu, vecchiazzo maggiorenne…

VAI A VOTARE!

Votare è un diritto, ma anche un dovere, di ogni cittadino Italiano e oggi 41 milioni di italiani sono chiamati alle urne per eleggere i nuovi consigli regionali (ovvero chi ci rappresenta a livello regionale) e i nuovi presidenti regionali (chi presiede il consiglio regionale).

I seggi sono aperti dalle 8 di stamani in quasi tutta Italia per le elezioni regionali ed amministrative. Si vota in 13 regioni per rinnovare i Consigli regionali, ma anche in 4 province e in 463 Comuni, 9 dei quali capoluogo (Venezia, Lecco, Mantova, Lodi, Macerata, Chieti, Andria, Matera e Vibo Valentia). Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria sono le regioni in cui si vota.

Le schede elettorali sono di colore verde per le regionali, giallo per le provinciali e azzurro per le comunali.

Si vota dalle 8 alle 22 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani. L’eventuale turno di ballottaggio per le elezioni amministrative si terrà, con gli stessi orari, nei giorni di domenica 11 aprile e lunedì 12 aprile.

Giusto per chiarire le idee…

…oggi io tifo Roma. Sono juventino ma, viste le terrificanti prestazioni della squadra, tifo chiunque possa mettere i bastoni tra le ruote all’Inter. Ecco, niente di più. Solo volevo ricordare agli interisti che oggi, al mondo, c’è un gufo in più (facciamo anche due, per me Balotelli passerà la serata continuando a pronunciare sottovoce: “IellaIellaIellaIellaIellaIellaIellaIellaIellaIellaIella…”).

[EDIT] Ecco una serie di video esplicativi:

Grazie a Gnu per l’idea 😀

Ti amo

Sì, internet, io ti amo.
Perché grazie a te posso conoscere tutto ciò che voglio;
perché grazie a te posso scrivere tutto ciò che voglio;
perché grazie a te posso rimanere in contatto con i miei amici più lontani;
perché grazie a te ho studiato, imparato, approfondito;
perché grazie a te riesco a fare cose immense, divertenti e anche utili;
perché grazie a te sono sempre informato sui fatti;
perché grazie a te la libertà d’espressione ha assunto un nuovo volto;
perché grazie a te mi sento libero di fare ciò che voglio nei limiti della libertà altrui;
perché grazie a te, e solo a te, ora so molte cose.

Ecco perché questo blog sostiene la causa “Internet for Peace“, ovvero sostenere la candidatura di internet al premio Nobel per la Pace. Se ci pensate, se lo merita…

Italianistan

Salve, sono un cittadino dell´Italianistan.
Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio.
Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio.
Anche l’assicurazione dell’auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l’assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.
Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio.
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall’agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.
Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.
Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere.
Quando mi stufo navigo un po´ in internet, con provider del Presidente del Consiglio.
Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna!

Grazie a Dario per la segnalazione =)

Sicuro di voler sapere?


Parliamoci chiaro. A tutti, o quasi, piace mangiare al McDonald’s. Quel bisogno irrefrenabile di schifo, unto, grasso e… deliziosamente buono! Allora perché, perché chiedersi che cosa c’è dentro questi panini? Davvero lo vogliamo sapere. Probabilmente se dichiarassero che la carne degli hamburger non è di mucca ma di topo, almeno una persona su due esclamerebbe: “Uhm, buona la carne di topo!”

Quindi è inutile far finta di moralizzarsi e andare al McDonal’s a comprare dell’insalata. Meglio farsi tentare da quei panini provenienti dal retro di un allevamento messicano senza licenza e non farsi domande…

Join McDonald’s responsibly!

Ciò che mi manca

Più volte ho espresso la mia felicità nell’andare in università. La possibilità di studiare materie che ti piacciono, la libertà di seguire le lezioni quando e come vuoi, l’assenza di fastidiose interrogazioni ogni santo giorno, ecc ecc…

Certo è che delle scuole superiori mi manca la gita di classe. Indubbiamente centra poco con l’istruzione… era invece un momento chiave dell’anno scolastico. Finite le vacanze di Natale il “punto di riferimento”, il momento tanto atteso, era proprio la gita di classe, e il passare quei 4-5 giorni via da casa con i propri compagni, bè, devo dire che mi manca proprio.

L’università ha questo difetto, non è fatta per creare una classe unita. Magari ci sono quelle poche persone con cui passi la maggior parte del tempo, ma non è una classe. Inoltre non ci sono le gite e, sebbene possa sempre prendere ed andare via da qualche parte per una settimana, andate voi a spiegarlo ai miei che di punto in bianco voglio partire senza ragione alcuna! Senza parlare delle finanze che scarseggiano sempre…

Insomma, in questo momento me ne andrei volentieri da qualche parte, ma devo rinunciare e aspettare quest’estate. Nel frattempo inizierò a pensare dove andare: magari un Interrail, oppure un giretto in macchina per l’europa, oppure un viaggetto oltreoceano… meglio iniziare a racimolare soldi =)

E ancora mi chiedo come faccia ad esser così diffuso

Anche se ci fossero stati dei piccoli barlumi di simpatia nei confronti di Windows, oggi sono evaporati come l’alcool ad agosto, facendomi ancora di più apprezzare il mio sistema operativo Linux.

Ecco il motivo:

PROBLEMA: Installare il programma P il quale dipende dai programmi P1 e P2.

Come ragiona Linux (nel mio caso Ubuntu):

  1. Chiedere l’autorizzazione all’utente.
  2. Verificare che P1 e P2 siano installati.
  3. Se P1 e P2 sono già installati passare al punto 4. Se non lo fossero, scaricare e installare automaticamente  P1 e P2.
  4. Scaricare e installare P e rimuovere i file d’installazione non più utilizzati.

Come ragiona Windows:

  1. L’utente deve scaricarsi il programma.
  2. Chiedere l’autorizzazione all’utente.
  3. Estrarre il pacchetto presente nel programma P e avviare tutte le procedure per l’installazione.
  4. Avvisare l’utente che P1 e P2 non sono presenti. Terminare l’installazione e dire all’utente di scaricarsi e installare P1 e P2.
  5. Scaricare P1 e P2 e avviare l’installazione.
  6. Chiedere autorizzazione all’utente.
  7. Chiedere autorizzazione all’utente.
  8. Chiedere autorizzazione all’utente.
  9. Installare (finalmente) P.
  10. Lasciare all’utente il compito di eliminare i file di installazione (P, P1 e P2).
  11. Chiedere autorizzazione all’utente.

E fu così che per installare un semplice programma l’utente ha dovuto strippare per 20 minuti, scaricando programmi a caso e autorizzando al computer ogni cosa, dall’utilizzo della tastiera allo sfruttamento della corrente per far funzionare il PC.

Windows informa: Vuoi autorizzare te stesso a leggere questo blog? (Si / No / Se clicchi si comunque io scelgo di No: IO so cosa è meglio per te)