Se fossi stato in Napolitano

Innanzitutto non avrei dato l’incarico a Bersani ma al M5s.

Credo sia abbastanza risaputo il mio orientamento politico e il mio dissenso nei confronti del movimento di Beppe Grillo, quindi suppongo che la precedente frase abbia un attimo confuso le idee, ma lasciate che vi spieghi.

Diciamo che in linea generale molti punti del M5s, che per altro sono in comune con quelli del PD, sono interessanti e meritevoli di attenzione. Il Movimento chiede il governo del Paese per poterli applicare, sostiene di essere l’unica forza politica in grado di farlo e che tutti gli altri non capiscono una cippa. Benissimo, lo dimostri quindi. Che prendano il Governo e facciano vedere ciò di cui sono capaci.

Dal mio punto di vista questa è una di quelle situazioni in cui, comunque vadano le cose, io come cittadino ne traggo un vantaggio. Si delineano infatti due differenti scenari:

1. Il M5s fa tutto quello che deve, promulga leggi che servono al paese, rilancia l’economia, il lavoro, dimezza i parlamentari, cambia la legge elettorale, ecc… Perfetto! Io mi sono sbagliato sul loro conto e mai potrei essere così felice di aver sbagliato visti i risultati ottenuti.

2. Poniamo invece che il M5s non riesca a fare a nulla, che finalmente capisca quanto sia difficile fare politica, che non si tratta solo di parlare al malcontento della gente ma anche di andare lì, in Parlamento, a sporcarsi le mani con la merda che c’è dentro e lavorare sperando di ottenere un compromesso per avere un minimo miglioramento. Forse in quel momento si renderanno conto, elettori inclusi, che non basta urlare per ottenere qualcosa.

E allora si tornerebbe alle elezioni, e lì il centrosinistra, con la sua innata capacità di perdere una partita già vinta, dovrà dimostrare di essere all’altezza del compito e in grado di rinnovarsi. Forse questo, sì, è l’unico rischio.

Dormendoci su

Screenshot at 2013-02-26 09:06:37

Passato il momento di concitazione, rabbia e delusione per i risultati elettorali, sono finalmente andato a letto e c’ho dormito su.

Ora è mattina, i dati sono certi: voti Senato PD: 8.399.991 (nel 2008: 11.042.452); voti Senato PDL 6.829.135 (nel 2008: 12.511.258).

Il PD ne ha persi quasi 3 milioni. Il PDL quasi 6 di milioni. Quindi, il problema qual è? Che gli Italiani votano Berlusconi? Sì, anche. Ma è anche sì vero che non votano per il concorrente diretto, il PD. Anche dal magro risultato raccolto da SEL, UDC e FLI è chiaro un fatto: la gente grida “non ci fidiamo più di voi partiti“. Gli Italiani sono stufi e vogliono Grillo e il suo movimento, vogliono il caos e la rottamazione di tutta la classe dirigente.

Mi chiedo se in questo momento il caos sia un bene e se sia utile al Paese. Sulla rottamazione ero d’accordo, e si sa come andò a finire a Novembre. Ma il caos, lo tsunami, quello no.

La ‘Merica

The idea that if you’re willing to work hard, it doesn’t matter who you are, or where you come from, or what you look like, it doesn’t matter that you’re black or white, or hispanic, o asian, or native american, or young, or old, or rich or poor, able, disable, gay or straight you can make it here in America if you’re willing to try.

Barack Obama

In  bocca al lupo per i prossimi 4 anni.

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Primarie centrosinistra 2012 – Bersani vs Renzi: più simili di quello che pensi

Ieri parlavo con mio padre via Skype, tra le varie cose mi dice: “Sai che sul sito di Renzi non c’è traccia del fatto che è candidato alle primarie del centrosinistra né c’è il simbolo del Partito Democratico?

Dopo quello che mi hai detto, mi sono incuriosito e ho fatto una ricerca su internet, e devo dire che aveva ragione, ma solo in parte.

Renzi
Iniziamo dal sito http://www.matteorenzi.it/ dove si può trovare la presentazione del candidato e del programma.
Informazioni sulla sua candidatura alle primarie si trovano in 2 posti: uno è il logo in alto a sinistra (Primarie 2012 – MATTEO RENZI) e nella pagina di “chi sono” (ultima riga dice: “Il 13 settembre annuncia la candidatura alle primarie del centrosinistra“).

Il logo del PD pare non essere presente in nessuna pagina del sito e, a parte i vari articoli che citano il partito, l’unica traccia è il link al sito del PD messo a fondo pagina insieme a quello del comune di Firenze e dei social network.

Il resto del sito è ovviamente campagna elettorale, niente di più.

Bersani
Passiamo alla controparte di spicco, ovvero Bersani, analizzando il suo sito: http://www.bersani2013.it/.
Per quanto sia ripieno di verde, bianco e rosso che ricordano i colori del PD (nonché dell’Italia), tuttavia né il logo né il nome del partito si trovano all’interno del sito, neppure un link esterno al sito partitodemocratico.it. Anche lui, come Renzi, nomina le primarie solo
in due punti: il logo e la pagina di chi sono (“Mi candido alle primarie che sceglieranno il leader della coalizione progressista alle prossime elezioni politiche“. Manca, tra l’altro, una data di quando lo fa).

Il resto, anche per lui, è campagna elettorale.

Sono stupito?
Dunque, sono stupito? A dir la verità no. Entrambi i candidati hanno capito che per vincere hanno bisogno anche degli elettori che non votano PD, che hanno paura di essere etichettati come “comunisti” sebbene condividano le loro idee.

Hanno capito, inoltre, l’importanza del marketing e del web nella loro campagna elettorale: entrambi hanno degli ottimi siti internet, trasparenti ed accessibili; sono attivi su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e Flickr.

Renzi ha la forza di attrarre i giovani con un linguaggio spigliato e ragionato, presentandosi come rivoluzionario e intraprendente.
Bersani punta più sulla sua esperienza e sulla sua capacità di essere vicino alla fascia più bassa della popolazione, presentandosi spesso come il bontempone che beve birra e mangia la salamella.

Ecco, Bersani e Renzi sono più simili di quello che sembra, ed è per questo che, in fondo, più di tanto non cambierà chi dei due vince. Ma la loro collaborazione, dopo le primarie, conterà eccome.

Regionali

Dunque, i risultati:

– PDL, Lega: WIN!

– Gli altri: FAIL!

Riassunto semplice semplice di questa fantastica messa in quel posto. Ecco. Che dire… per la Lombardia (dove voto io) ha vinto Formigoni, grande Unto del Signore che oramai ha fatto le radici e che punta a raggiungere i 20 anni di carica. Mi ricordo un monarca che è durato meno…

Renzo Bossi - Un volto che trasuda intelligenza

Inoltre, sempre in quei della Lombardia, è stato eletto consigliere regionale Renzo Bossi. Ora, capisco che sia il figlio di Bossi, ma un ragazzo che ha rifatto tre volte la maturità non mi pare proprio la scelta migliore per rappresentarci in regione, no? Grazie a tutti i lombardi che l’hanno votato in gran numero! Complimenti! Topo Gigio ha più cervello di quello lì…

Certo è che dall’altra parte c’era il NULLA. L’opposizione era muta, silente e non proponeva nulla. Come anche Formigoni, che si è però fatto sentire grazie alle sue battaglie, sostenute dal Berlusca, sull’amore e la gioia e la fratellanza e bla bla bla

Insomma, quando le cose andranno male, quando vi troverete un Unto del Signore che si rifiuta di curarvi perchè dice che le sacre scritture non lo permettono, quando vi renderete conto di essere in un sistema basato solo sul nipotismo, sul favoritismo e sulla corruzione, bè, quando accadrà, guardatevi allo specchio e guardate il volto di colui/colei che ha permesso tutto ciò.

Ricordati di andare a votare

O tu, giovane 18enne… o tu, giovane maggiorenne… o tu, maggiorenne non più giovane… o tu, vecchiazzo maggiorenne…

VAI A VOTARE!

Votare è un diritto, ma anche un dovere, di ogni cittadino Italiano e oggi 41 milioni di italiani sono chiamati alle urne per eleggere i nuovi consigli regionali (ovvero chi ci rappresenta a livello regionale) e i nuovi presidenti regionali (chi presiede il consiglio regionale).

I seggi sono aperti dalle 8 di stamani in quasi tutta Italia per le elezioni regionali ed amministrative. Si vota in 13 regioni per rinnovare i Consigli regionali, ma anche in 4 province e in 463 Comuni, 9 dei quali capoluogo (Venezia, Lecco, Mantova, Lodi, Macerata, Chieti, Andria, Matera e Vibo Valentia). Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria sono le regioni in cui si vota.

Le schede elettorali sono di colore verde per le regionali, giallo per le provinciali e azzurro per le comunali.

Si vota dalle 8 alle 22 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani. L’eventuale turno di ballottaggio per le elezioni amministrative si terrà, con gli stessi orari, nei giorni di domenica 11 aprile e lunedì 12 aprile.

La legge va rispettata (ma se ci intralcia possiamo pure cambiarla all’ultimo minuto)

Non capisco perchè un aspirante candidato alle elezioni regionali non sia in grado di rispettare delle semplici regole per presentare la propria candidatura. Se servono 3500 firme, tu ne porti 3500. Se serve che ogni firma sia timbrata, vidimata, datata e quanto previsto dalle leggi del caso, tu lo fai. Ma non per fare un favore a me, ma perchè così va fatto e a maggior ragione tu, aspirante rappresentante della regione, devi essere colui che rispetta le leggi e i regolamenti prima di tutti.

Perchè, se io entro in zona ecopass a Milano anche solo per quel centimetro che mi fa riprendere dalle telecamere la multa la devo pagare. Tu invece non la pensi così. “Dovevamo presentare 3500 firme… solo 3400 sono valide… sì, vabbè… fa niente… cosa vuoi che siano 100 firme in meno?”. NO CARO! Io non posso tollerarlo! Spendi centinaia di migliaia di euro per la tua campagna elettorale? Usane qualcuno per mettere persone fidate che il giorno prima di consegnare le firme si mettano lì a controllare tutto. Eccheccavolo! Ci vuole così tanto?

Non è essere pignoli, è rispettare la legge. Una volta sentii questa frase (in tutt’altro contesto): “Io non posso sbagliare essendo troppo fiscale, posso sbagliare solo essendo troppo blando”: riassume pienamente la vicenda.

Per concludere (e qui mi sfogo!):

O TU, Nano infame, non osare modificare un’altra legge a tuo piacimento e per i tuoi interessi! Vergognati! Ancora una volta ti dimostri un cane a governare, un despota che vuole sempre tutto e subito, una cicatrice sul volto dell’Italia. All’estero (s)parlano di noi, ci prendono in giro, ci vedono come governati da un vecchio imprenditore che fa battute sciocche e fuori luogo. Ed è inutile che cerchi di nascondere la verità sui tuoi telegiornali o su quelli diretti da un tuo giullare di corte. Internet le cose le dice chiaramente e, guarda caso, io so leggere… pure in inglese se è per questo! E scopro che la TV ha completamente dimenticato di riportare che a Roma, nella protesta contro la soppressione dei programmi di dibattito politico, hanno partecipato pure dei rappresentanti di Reporters Without Borders (Giornalisti Senza Frontiere – http://www.rsf.org/), scoprto che Dell’Utri ha pubblicamente affermato in un’intervista che si è fatto eleggere senatore solo per non farsi arrestare, e so, come molti, che l’avvocato Mills non è stato assolto, bensì il reato è caduto in prescrizione sebbene ci fossero le prove che lo incastravano. Ma questo non lo dici, vero? Si sa mai che la gente poi inizia a ragionare con la sua testa…