Sette giorni…

Il titolo andrebbe letto un po’ alla “The Ring“, quando guardi la videocassetta con immagini alla ca**o di cane e una vocina malata ti dice che da 7 giorni a quella parte morirai. Ottimo no? Dopo una giornata stressante al lavoro ti siedi sul divano per guardare un film e rilassarti e TAC! 7 giorni dopo muori. Soccose.

Comunque, dicevo: 1 settimana, 7 giorni. Manca poco alla mia partenza.

Sì, lo so. Sorvolando sul fatto che oramai questo blog lo leggono in 2 persone (io sul mio portatile e io sul computer fisso), inoltre vi avrò probabilmente stressati tutti con sto fatto che parto. Mica sto via 5 mesi, eh! … Oh, wait!

Ho iniziato a preparare la valigia: fuori 33°C, io tiro fuori i maglioni di lana e i giubbotti pesanti. Ottimo direi, mi vien caldo solo a fissarli. Poi c’è mia mamma che, dato che devo partire, ha deciso che io non mi posso più vestire perchè gli indumenti li devo tenere da parte per la valigia. Attualmente esco vestito con i pantaloncini che uso per arbitrare e una maglietta intima. Una vera fashion victim.

Tra le varie cose ho scoperto la nazionalità di uno dei miei coinquilini, un tedesco che contatterò a breve. In realtà non ne sono sicuro, l’ho dedotto dal suo nome e dal suo sito internet scritto in tedesco. Non avendo lui il profilo di Facebook o Google+ o Twitter non posso avere conferme della mia tesi. Probabilmente gli manderò una email proprio oggi, per sentire un po’ quando arriva e cose del genere.

Non so come concludere questo post, quindi ciao.

 

 

 

Preparativi

Documenti: carta d’identità, tessera sanitaria, passaporto, libretto universitario, patente…
Vestiti: jeans, magliette, camicie, maglioni e felpe, giubbotto, maglie e mutande, calzini…
Cose utili: computer, cellulare, caricabatterie, iPod, libri, macchina fotografica, medicinali…

Mi sono messo a fare una lista di quello che dovrò portare, sono così tante cose che sicuramente mi dimenticherò di inserire qualcosa. Ecco perchè mi metto a farla due settimane prima della partenza. Due settimane. Dio, manca pochissimo.

Come si fa a concentrare cose utili per 5 mesi in una valigia da 20 Kg e un bagaglio a mano da 8 Kg? Pensare che adesso là ci sono 30°C (a quanto dice il mio tutor, Niko) e che tra solo 2 mesi ce ne saranno -10 di gradi… Come si fa…

I preparativi sono ancora in alto mare, devo prenderne atto. Tuttavia ho le idee chiare di quello che ancora devo fare. Ora devo solo farlo.

Grazie Luigi

Dai non prendermi in giro…
No, purtroppo sono serio…

Così, un anno fa, è iniziata la telefonata  che mi ha dato la più brutta notizia del 2010. Non potevo crederci. Non volevo crederci. Luigi ci aveva lasciato.

A un anno di distanza da quel giorno tante cose sono cambiate, soprattutto in quell’ambiente di cui lui era il mio capo. In quest’anno ho fatto tanti progressi, passi importanti nella mia carriera arbitrale. Credo che il modo migliore per ricordarlo sia quello di dirgli, sicuro che riceverà il mio pensiero, un grandissimo grazie per tutto quello che ha fatto per me e per tutti i colleghi arbitri che hanno avuto l’onore di lavorare con lui.

Ho iniziato il campionato rivolgendo il mio pensiero a lui, chiedendogli di aiutarmi a raggiungere i miei traguardi per quell’anno. Ho concluso il campionato con una gara molto importante e, rivolgendogli sempre un pensiero in quello che sembrava il più lungo minuto di silenzio prima di iniziare quella gara, gli ho detto che sì, i traguardi che mi ero prefissato li avevo raggiunti, anche grazie a lui.

Grazie Luigi.

Meno 1

Quasi senza accorgermene siamo arrivati al 18 Luglio, a meno 1 mese dalla partenza. Ancora non ho realizzato.

Manca poco alla fine degli esami, ma già inizio a cazzeggiare. Non ho più le forze. Ho studiato 1 mese e mezzo ininterrottamente. Ho perso serate con amici, pomeriggi in piscina e tanto, tanto sonno. Ora non ce la faccio più. C’è un ultimo sforzo da compiere, quest’ultimo esame settimana prossima. Ce ne sarebbe un altro, ad esser sinceri, ma proprio non riesco ad arrivarci preparato e rischierei di fallire l’altro, cosa che assolutamente non posso permettermi.

Come dicevo, tra 1 mese parto. Ora come ora però ho solo voglia di rilassarmi e di andare al mare. Ho una tremenda voglia di mare. Il motivo sta nelle vacanze di 2 anni fa, l’estate della mia maturità: ho passato 3 settimane al mare (in posti differenti) e non sono mai stato così bene in vacanza. La mente non può che riportarmi hai momenti felici passati con i miei amici che hanno saputo farmi dimenticare il brutto periodo sentimentale che stavo passando e, anzi, mi hanno fatto godere appieno delle bellezze dell’estate. Non dimenticherò mai quei giorni.

È vero, devo iniziare a preparare le cose prima di partire. Il grosso è fatto, ma ora anche i dettagli contano molto. Lasciare a casa un libro in particolare potrebbe essere l’errore più grave del mio viaggio. Non ho voglia di pensare a queste cose ora. La settimana prima di partire sarà adibita a questo, e questo soltanto.

Vacanza, questo mi ripete ora il cervello. Non Erasmus, non Finlandia, non esami, ma vacanza. Quest’estate durerà giusto 2 settimane e qualche ora. Non so ancora dove e con chi andrò, ma da qualche parte devo andare; per liberare la mente da tutti i problemi e le preoccupazioni, per potermi sfogare e urlare, finalmente, VAFFANCULO in quel giorno di inizio agosto.

Alcune riflessioni sul “nuovo” caso Calciopoli

Non fatemi dire “l’avevo detto“. Ok, lo dico: l’avevo detto.

Davvero tutti voi, tifosi italiani, pensavate che l’Inter potesse non centrare nulla con tutto ciò? Io vi dico quello che ho visto accadere 5 anni fa: dopo 1 mese abbondante di calma piatta per via dei Mondiali di calcio vinti dall’Italia, è stato fatto un processo sommario e frettoloso. Il perchè è presto detto: si è cercato di mettere una toppa, di dire “noi siamo per il calcio pulito e puniamo subito i cattivi“. Ma i cattivi, a quanto pare, non sono mica stati punti.

Che Luciano non sia un santo credo lo sappiano pure i comodini. Ma da grande uomo di calcio, come da un lato sapeva tutto su arbitri designatori e alte sfere della Serie A, dall’altro sapeva anche le fuffignate degli altri dirigenti. Quindi perchè quando diceva che anche gli altri facevano come lui, nessuno lo stava ad ascoltare? Forse perchè la Juventus era davvero troppo forte e bisognava fermarla. Forse perchè era a un passo dalla terza stella sul petto? Questo non mi è dato saperlo.

Quello che però so è che grazie al lavoro del procuratore Palazzi ora molte cose sono venute a galla e sebbene la prescrizione impedisca (a meno di rinuncia) di attuare provvedimenti disciplinari nei confronti dell’F.C. Internazionale, tuttavia si denota un elemento: tutti erano coinvolti.

Con questo sto dicendo “tutti colpevoli, nessun colpevole“? Manco per il [organo genitale maschile]. Tutti erano colpevoli quindi tutti dovevano pagare. Inter compresa. E se nelle alte sfere della Federazione non fossero stati tutti così frettolosi, probabilmente l’Inter non avrebbe vinto 4 scudetti, una Champions League, un Mondiale per club e quant’altro derivato dallo strapotere acquisito in Italia dopo che le grandi Big del calcio italiano sono state ridotte all’osso.

Cosa vorrei fosse fatto ora? Non c’è molto da sperare, la prescrizione mette in una botte di ferro la squadra milanese. Su una cosa però la federazione può esprimersi, e si esprimerà: lo scudetto 2006. Vinto di diritto dalla Juventus e regalato agli autoincoronatosi Paladini della Giustizia.

Quando dico “vinto di diritto dalla Juventus” intendo proprio questo, che la Juve si merita di vedere cucito lo scudetto italiano 2006 sulla propria maglia. Vorrei ricordare che nell’Italia campione del mondo 2006 c’erano 5 giocatori Juventini  (1 Gianluigi Buffon, 5 Fabio Cannavaro, 7 Alessandro Del Piero, 16 Mauro Camoranesi, 19 Gianluca Zambrotta). Giusto 5 idioti panchinari. L’inter: 1.

E ora, qualcuno vorrebbe dirmi che l’Inter si merita ancora quello scudetto?

[La relazione del Procuratore Palazzi] – da sportmediaset.mediaset.it

Riassunto

Ce la posso fare, ce la posso fare, non ce la faccio.
Ce la posso fare, ce la posso fare, non ce la faccio.

In questo ultimo lunedì di giugno vorrei fare un bel riassunto della mia situazione universitaria, giusto per perdere un po’ di tempo prima di iniziare a studiare che tanto di tempo ne ho da vendere, dicono. Chi non lo so, ma mi pare che due passanti ne parlassero ieri giù in strada.

Agenda:

Tra un giorno, esame. Tra una settimana consegna di un progetto. Tra due settimane esame. Tra due settimane e mezzo esame teorico legato al progetto. Tra [tempo indefinito] orale e laboratorio dell’esame di prima, quello tra due settimane. Tra un mese esame. Tra un mese e qualche giorno orale dell’esame di prima.

In tutto questo, potete voi biasimarmi dall’essere stressato? Considerando che poi metà feisbuc carica foto al mare, al sole, in costume, mentre io sono in camera, davanti al pc, con un sonno che si vede da Capo Rizzuto.

Ah, l’università.

Riassunto

Ce la posso fare, ce la posso fare, non ce la faccio.
Ce la posso fare, ce la posso fare, non ce la faccio.

In questo ultimo lunedì di giugno vorrei fare un bel riassunto della mia situazione universitaria, giusto per perdere un po’ di tempo prima di iniziare a studiare che tanto di tempo ne ho da vendere, dicono. Chi non lo so, ma mi pare che due passanti ne parlassero ieri giù in strada.

Agenda:

Tra un giorno, esame. Tra una settimana consegna di un progetto. Tra due settimane esame. Tra due settimane e mezzo esame teorico legato al progetto. Tra [tempo indefinito] orale e laboratorio dell’esame di prima, quello tra due settimane. Tra un mese esame. Tra un mese e qualche giorno orale dell’esame di prima.

In tutto questo, potete voi biasimarmi dall’essere stressato? Considerando che poi metà feisbuc carica foto al mare, al sole, in costume, mentre io sono in camera, davanti al pc, con un sonno che si vede da Capo Rizzuto.

Ah, l’università.

Finestra

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Una finestra aperta. Una città che nonostante l’ora già dorme. Le stelle sono poche, ma danno ancora un senso di speranza a chi le guarda.
Dovrei dormire, ma non ci riesco. Fisso la strada debolmente illuminata da lampioni gialli mentre un ragazzino in bici fa ritorno a casa suonando il campanello.

I giorni passati sono stati molto pesanti. Quelli che devono venire lo saranno ancora di piú. Ricordi tristi di un’anno che è passato così velocemente. Ho bisogno di rilassarmi, solo di questo.

I Linea 77 forniscono la miglior colonna sonora per La Notte che sopraggiunge. Non si scherza più. Le notti d’estate non sono più come un tempo: momenti spensierati passati con amici. Ma in fondo è meglio così.

Un ultimo sguardo al cielo. Rimane una sola stella a cui consegnare il mio desiderio. Sogni, solo questi mi sono rimasti, nella speranza che diventino realtà.

Buona notte.