Un grave errore

Ieri sera ero in palese anticipo sull’ora d’arrivo agli allenamenti e, poichè volevo farlo da tempo, ho deciso di passare giusto giusto 5 minuti (notate bene questo passaggio, 5 minuti…) al Mercatone Uno: il più grave errore della mia vita! Già, perchè al Mercatone Uno non è concepito il fatto che tu possa essere interessato a un solo genere di prodotto o che, di punto in bianco, tu abbia bisogno d’uscire. NO, tu devi farti tutta la strada che LORO hanno deciso di farti fare, passando dall’arredamento per il salotto, ai generi per il bagno fino ai sacchetti dell’immondizia.

Il problema è quando entri e ti rendi conto del tuo errore: appena passata la sbarra automatica che si chiude dietro di te, capisci di esser stato fregato. Non puoi tornare indietro, non c’è un’uscita senza acquisti se non di fianco alle casse, puoi solo andare avanti cercando di seguire quelle frecce che definiscono la strada da seguire e ridefiniscono il concetto che la strada più breve tra due punti è un circuito di montecarlo anzichè una retta.

Conclusione: il giretto di 5 minuti è durato un quarto d’ora buono, di cui i primi 5 minuti li ho passati a capire dove mi trovassi e che strada dovessi fare. La prossima volta mi porto un navigatore GPS.

La poltitica italiana è tutto un cartone animato

Direttamente dal sito dell’ANSA, quello che si dicevano oggi in senato durante il dibattito della oramai approvata legge porcata ad personam sul legittimo impedimento:

“La tensione del dibattito non ha però fatto perdere ai senatori la voglia di ironizzare nei confronti degli avversari politici dando fondo a citazioni e molti parallelismi soprattutto con il mondo dei cartoon: da ‘Alice nel Paese delle meraviglie’ ai ‘Promessi Sposi’. Per finire ai Puffi e a Willy il Coyote. Il presidente dei senatori dell’Udc Giampiero D’Alia paragona i legali del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo a Gargamella e Birba che “cercano di catturare i Puffi senza mai riuscirci”. Mentre Berlusconi è come il coyote “che fa di tutto” per prendere lo struzzo ‘Bip-pib, ma poi ”cade sempre nel canyon”.
(ANSA)

Ah, l’ho già detto che il legittimo impedimento è una cagata pazzesca? Sì? Bè, lo dico ancora. E’ una cagata pazzesca!

A volte rimani veramente stupito

Devo dire che oggi sono rimasto amabilmente sorpreso dalla rapidità con cui la Line mi ha portato a Milano sebbene ci fosse la neve. Solitamente, in caso di avverse condizioni di tempo (che vanno dalla bufera di neve al bimbo a cui si è staccata una pellicina), impiego gli anni per arrivare. Oggi invece no! Tutto regolare, perfettamente nella norma; anzi, sembrava che tutti gli automobilisti fossero più veloci oggi. Paragonata alla volta scorsa in cui ho impiegato 5 ore e 20 minuti per rincasare, oggi ho preso una specie di TAV dell’autobus! Bah, le stranezze di Milano.

V – Visitors

V
V - Logo della serie

V (Visitors) è una serie TV del 1984 che è stata riproposta, a partire dall’autunno del 2009, dal canale americano abc. A partire dal 4 marzo anche Mediaset Premium sul canale Joi ha trasmesso la prima puntata di questa nuova serie. Per ora sono stati trasmessi solo 4 episodi mentre i successivi saranno trasmessi dalla abc a partire dal 30 marzo.

Dopo questa piccola introduzione arrivo al punto del mio post, ovvero una piccola analisi di questi primi 4 episodi. Ebbene sì, li ho già visti tutti e quattro, rigorosamente in inglese, giusto per capire un po’ di che si trattasse.

Anna
Anna

Innanzitutto per chi avesse visto la serie Heroes la storia viene raccontata più o meno con la stessa strategia: storie diverse di personaggi diversi che pian piano si intrecciano e iniziano a delineare la storia, rispondendo a quesiti e ponendone di nuovi a ogni puntata. Non avendo mai visto la serie del 1984 non posso paragonare la trama, tuttavia è indubbio che gli effetti speciali, usati con parsimonia, rendono la serie parecchio attraente.

Geniale a mio avviso è la figura del capo dei Visitors, Anna. Il suo aspetto, il trucco, l’acconciatura e la postura danno la sensazione di una donna-aliena. Molte inquadrature, credo volute, la ritraggono in una forma quasi innaturale che ricorda il classico stereotipo dell’alieno.

Non racconto la trama, rovinerei altrimenti il gusto di vedersi la serie. Permettetemi solo di attribuire a V un voto di 7 ½ che potrebbe aumentare con i prossimi espisodi, ma anche diminuire. Vi consiglio di scaricare procurarvi gli episodi (con la Pay Per View vostra o altrui) giusto per darci un’occhiata… magari vi appassionate!

TRAILER (Joi):

V – Visitors

V
V - Logo della serie

V (Visitors) è una serie TV del 1984 che è stata riproposta, a partire dall’autunno del 2009, dal canale americano abc. A partire dal 4 marzo anche Mediaset Premium sul canale Joi ha trasmesso la prima puntata di questa nuova serie. Per ora sono stati trasmessi solo 4 episodi mentre i successivi saranno trasmessi dalla abc a partire dal 30 marzo.

Dopo questa piccola introduzione arrivo al punto del mio post, ovvero una piccola analisi di questi primi 4 episodi. Ebbene sì, li ho già visti tutti e quattro, rigorosamente in inglese, giusto per capire un po’ di che si trattasse.

Anna
Anna

Innanzitutto per chi avesse visto la serie Heroes la storia viene raccontata più o meno con la stessa strategia: storie diverse di personaggi diversi che pian piano si intrecciano e iniziano a delineare la storia, rispondendo a quesiti e ponendone di nuovi a ogni puntata. Non avendo mai visto la serie del 1984 non posso paragonare la trama, tuttavia è indubbio che gli effetti speciali, usati con parsimonia, rendono la serie parecchio attraente.

Geniale a mio avviso è la figura del capo dei Visitors, Anna. Il suo aspetto, il trucco, l’acconciatura e la postura danno la sensazione di una donna-aliena. Molte inquadrature, credo volute, la ritraggono in una forma quasi innaturale che ricorda il classico stereotipo dell’alieno.

Non racconto la trama, rovinerei altrimenti il gusto di vedersi la serie. Permettetemi solo di attribuire a V un voto di 7 ½ che potrebbe aumentare con i prossimi espisodi, ma anche diminuire. Vi consiglio di scaricare procurarvi gli episodi (con la Pay Per View vostra o altrui) giusto per darci un’occhiata… magari vi appassionate!

TRAILER (Joi):

La legge va rispettata (ma se ci intralcia possiamo pure cambiarla all’ultimo minuto)

Non capisco perchè un aspirante candidato alle elezioni regionali non sia in grado di rispettare delle semplici regole per presentare la propria candidatura. Se servono 3500 firme, tu ne porti 3500. Se serve che ogni firma sia timbrata, vidimata, datata e quanto previsto dalle leggi del caso, tu lo fai. Ma non per fare un favore a me, ma perchè così va fatto e a maggior ragione tu, aspirante rappresentante della regione, devi essere colui che rispetta le leggi e i regolamenti prima di tutti.

Perchè, se io entro in zona ecopass a Milano anche solo per quel centimetro che mi fa riprendere dalle telecamere la multa la devo pagare. Tu invece non la pensi così. “Dovevamo presentare 3500 firme… solo 3400 sono valide… sì, vabbè… fa niente… cosa vuoi che siano 100 firme in meno?”. NO CARO! Io non posso tollerarlo! Spendi centinaia di migliaia di euro per la tua campagna elettorale? Usane qualcuno per mettere persone fidate che il giorno prima di consegnare le firme si mettano lì a controllare tutto. Eccheccavolo! Ci vuole così tanto?

Non è essere pignoli, è rispettare la legge. Una volta sentii questa frase (in tutt’altro contesto): “Io non posso sbagliare essendo troppo fiscale, posso sbagliare solo essendo troppo blando”: riassume pienamente la vicenda.

Per concludere (e qui mi sfogo!):

O TU, Nano infame, non osare modificare un’altra legge a tuo piacimento e per i tuoi interessi! Vergognati! Ancora una volta ti dimostri un cane a governare, un despota che vuole sempre tutto e subito, una cicatrice sul volto dell’Italia. All’estero (s)parlano di noi, ci prendono in giro, ci vedono come governati da un vecchio imprenditore che fa battute sciocche e fuori luogo. Ed è inutile che cerchi di nascondere la verità sui tuoi telegiornali o su quelli diretti da un tuo giullare di corte. Internet le cose le dice chiaramente e, guarda caso, io so leggere… pure in inglese se è per questo! E scopro che la TV ha completamente dimenticato di riportare che a Roma, nella protesta contro la soppressione dei programmi di dibattito politico, hanno partecipato pure dei rappresentanti di Reporters Without Borders (Giornalisti Senza Frontiere – http://www.rsf.org/), scoprto che Dell’Utri ha pubblicamente affermato in un’intervista che si è fatto eleggere senatore solo per non farsi arrestare, e so, come molti, che l’avvocato Mills non è stato assolto, bensì il reato è caduto in prescrizione sebbene ci fossero le prove che lo incastravano. Ma questo non lo dici, vero? Si sa mai che la gente poi inizia a ragionare con la sua testa…

La città di Topeka ora si chiama Google!

La città di Topeka, Kansas, ha deciso di cambiare temporaneamente il suo nome per chiamarsi…Google. L’obiettivo del paesino è quello di conquistare l’attenzione ma anche i favori del numero uno mondiale dei motori di ricerca per essere scelto dall’azienda di Mountain View come luogo di sperimentazione per l’installazione della sua rete in fibra ottica ad alta velocità. William W. Butten, sindaco della città, annuncia molto seriamente il cambiamento del nome della sua città in una lettera aperta (PDF).

Topeka
Topeka

Dopo alcuni ringraziamenti a Google, il sindaco segnala che Topeka sarà “ribattezzata” per l’intero mese di marzo con il nome di “Google – Capitale della fibra ottica”. Topeka, che conta 122.000 abitanti, è da oggi a pieni diritti Google, tanto che all’ingresso nella città è stato posto un cartello con il nome del paese scritto il lettere colorate.

Il passo, chiaramente provocatorio, ha l’obiettivo di attirare l’attenzione di Google, che ha lanciato agli inizi di febbraio un comunicato in cui chiedeva la candidatura di città, regioni, stati, o zone desiderose di partecipare al suo programma di installazione della rete a fibra ottica ad alta velocità.

FONTE: notebookitalia.it