Google e i miei dati personali

Molte volte sento parlare in rete del fatto che Google conserva i dati degli utenti, che sa tutto di tutti e cose simili. La mia risposta è: VERO!

Però, nonostante questo, non posso che accettare questa condizione per il semplice fatto che Big G fa così bene quello che fa proprio per questo motivo. Se non analizzasse i miei dati non avrei dei risultati così buoni nelle mie ricerche. Se non avessi il cellulare linkato al mio account google non avrei tutti i contatti salvati e non potrei gestirli da computer. Non avrei un’agenda sincronizzata tra cellulare, PC e web. Non avrei a disposizione tutti i servizi che offre in modo così efficiente.

Insomma, Google raccoglie i miei dati, è vero. Ci fa su i soldi, è vero. Ma cavolo, il suo lavoro lo fa dannatamente bene!

Rettificami sto C…

Apprendo tristemente che il comma “ammazza-web” del DDL intercettazioni (l’obbligo di rettifica) è stato blindato:

L’obbligo di rettifica presente nel decreto intercettazioni sarà applicato a tutti i siti Web, a prescindere dalla tipologia. Il presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, ha ritenuto inammissibili anche gli emendamenti che si proponevano di distinguere gli obblighi delle testate giornalistiche da quelli dei siti amatoriali e blog.

Fonte: http://www.tomshw.it/cont/news/l-obbligo-di-rettifica-e-stato-blindato-tremate/26394/1.html

Che vuol dire?

Allora, poniamo che io scriva sul mio blog (seguito da giusto giusto 2-3 persone, me compreso…) che Tizio è andato in vacanza a Roma (sì, l’esempio è stupido, lo so…). Tizio mi invia una mail e mi dice “Guarda, io sono andato in vacanza a Milano e non a Roma. Cambia il tuo articolo se no ti denuncio”. Ecco, dall’invio della mail io ho 48 ore per rettificare l’articolo. Bene. E se fossi in vacanza senza internet. E se non mi funzionasse la casella di posta per un problema nel server? Dovrei andare giù di cause legali per dimostrare gli impedimenti a rettificare le mie errate informazioni? Ma soprattutto, STIAMO DAVVERO PARAGONANDO UN BLOG DI UN PIRLA A CASO CON UNA TESTATA GIORNALISTICA? MA SIAMO SCEMI?

Aspetto ansioso eventuali rettifiche a questo post!

Canonical partner di Google Chrome

Chris Kenyon, vicepresidente del reparto OEM di Canonical, ha reso noto che tra la Canonical e Google è iniziata una collaborazione per lo sviluppo del Sistema Operativo Google Chrome. A questo proposito Sundar Pichai e Matthew Papakipos, nella manifestazione svoltasi a Mountain View in California, hanno messo in chiaro la loro strategia: laddove possibile, è opportuno sviluppare Google Chrome con i componenti e gli strumenti che sono già presenti nella comunità open-source, senza inutili reinvenzioni.

La collaborazione e la relativa non competizione tra Canonical e Google, si motiva sul fatto che Ubuntu continuerà a essere un Sistema Operativo che, per sua peculiare vocazione, non richiede un particolare hardware dedicato. Google Chrome invece fornirà una esperienza molto diversa nel campo dei cosiddetti pc “bonsai” di nuova generazione, che avranno caratteristiche innovative rispetto agli attuali dispositivi, con applicazioni software funzionanti in rete. Google, in pratica, stà preparando una lista di componenti da sottoporre ai produttori, per arricchire l’esperienza Cloud Computing personale e rispondere così al meglio, alle molteplici modalità di fruizione del web 2.0. Ubuntu e Google Chrome ne condivideranno alcune componenti, quando il Sistema Operativo di Mountain View verrà reso disponibile, per i nuovi dispositivi dedicati ultraportatili. “Il 2010 sarà un anno davvero eccitante. Oltre a continuare nella distribuzione di Ubuntu attraverso i nostri partner, proseguiremo il lavoro iniziato con Google su Google Chrome e sui dispositivi destinati alla sua adozione” (Chris Kenyon). Per chi fosse interessato alla presentazione ufficiale di Chrome, è disponibile un filmato a questo indirizzo.

Tratto da http://wiki.ubuntu-it.org/NewsletterItaliana/2009.038 Fonte: canonical.com