La “guerra” di Google contro la Cina

Immaginate di essere il più grande motore di ricerca presente in internet. Immaginate di vedervi costretti a filtrare i vostri risultati in base alle leggi di uno stato, applicando la censura su di essi. Ora immaginatevi pure che una nazione abbia al suo interno migliaia di ragazzi svegli che vogliono “sapere” e che costoro, giorno dopo giorno, cercano di violare quei blocchi informatici del vostro motore di ricerca imposti dal loro governo. Ecco che vi trovereste ad avere un sistema perennemente sotto attacco e una riduzione notevole dei profitti… e la cosa vi infastidirebbe non poco.

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Ecco, questo è ciò che è accaduto tra Google e la Cina. Il colosso di Internet ha ufficialmente dichiarato che rimuoverà i filtri alle proprie ricerche per il dominio .cn (cinese) di google. E l’ha fatto per davvero! Certo, il provvedimento si limita solo alle ricerche in lingua inglese, ma non è poco. In ogni caso la notizia è abbastanza ecclatante considerando i provvedimenti che il governo di Pechino ha preso per limitare l’informazione via Internet. Ovviamente dietro tutto ciò c’è comunque una motivazione finanziaria di Google che, come qualunque altra azienda, cerca di fare business, e se il business non c’è lo cerca altrove. Tuttavia l’idea che, almeno per il momento, gli utenti cinesi che conoscono la lingua inglese possano cercare ciò che vogliono on-line è molto interessante e interessanti saranno i suoi sviluppi…

Post contro l’amuchina

A causa del forte impatto mediatico che ha avuto l’influenza A, prodotti antibatterici quali l’amuchina stanno facendo una barca di soldi cavalcando l’onda della paura del contagio.

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L’amuchina, prodotto antibatterico che consiste in ammoniaca e sapone, viene generalmente utilizzato sulle mani, come una specie di “sapone a secco”. Tuttavia il nostro organismo è stato così intelligente da fornirci una protezione antibatterica naturale per cui, a meno che non decidi di leccarti le mani dopo aver fatto 20 fermate di metro a milano, il nostro corpo sarà in grado di respingere ogni forma di germe.

Adesso spiegatemi che senso ha utilizzarla su un pullman, su una metro o simili quando, inevitabilmente, per i successivi minuti si verrà comunque a contatto con altri germi o batteri. Ha senso, invece, usarla prima dei pasti quando non si ha la possibilità di lavarsi le mani con un sapone.

Se si utilizza a sproposito l’amuchina produce l’effetto contrario: il nostro corpo si abituerà alla sua presenza non producendo così altri antibatterici sulle mani. Nel momento in cui non la utilizzeremo più il nostro corpo sarà più vulnerabile perchè, oramai, non produce più antibatterici (sempre sulle mani, nello specifico).

Qundi facci un appello a chi la utilizza: usatela con ratio (ovvero, con un po di cervello XD )

Come l’informazione italiana dipende solo dall’ansa

Ieri sera guardavo il TG1 e devo dire che le notizie erano particolarmente ridicole. Un servizio sul Bridge (il gioco di carte) era la notizia di punta di tutta l’edizione serale delle 20:00. Seguvano, e precedevano, una serie di notizie-fuffa di cui non sapevo spiegarmi l’importanza. Quand’ecco che ho capito: ieri i giornalisti dell’ansa hanno indetto uno sciopero di 48 ore. Ecco il perchè l’informazione televisiva italiana è andata a farsi benedire!!! Certo, Studio Aperto non ne ha di sicuro risentito proponendo (immagino) il classico servizio sul cagnolino scomparso. Tuttavia l’ansa sembra proprio giocare un ruolo fondamentale nell’informazione… peccato ci siano i giornalisti che le notizie le cambiano sapientemente…

Propongo qui sotto un “servizio” di mattino-cinque sul giudice Raimondo Mesiano (amichevolmente detto “Anti-Fininvest”).
Assurdo!

Ed è incostituzionale!

Oggi, 07 ottobre 2009 la Consulta ha varato il suo verdetto: “Incostituzionale”.

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Mi riferisco alla legge Lodo Alfano per l’immunità delle quattro più alte cariche dello stato. Violati, secondo i 15 giudici, gli articoli 138 e 3 della costituzione italiana, vale a dire l’obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato) e l’articolo sul  principio di uguaglianza.

L’effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

Naturalmente non sono mancate le proteste da parte della maggioranza, dove valletti di turno di berlusconi hanno difeso a spada tratta il premier. Anche il leader leghista ha praticamente minacciato tutti, elezioni di qua, elezioni di là… gli italiani sceglieranno Berlusconi, blablabla.

Sì, ok, sono di parte… ma che cavolo, è ovvio che fosse incostituzionale! La legge è, o almeno dovrebbe, essere uguale per tutti e i primi a rispettarla devono essere proprio Loro, quelli che ci rappresentano e, a maggior ragione, non crerare leggi ad personam per pararsi il fondoschiena nei problemi giudiziari personali. Pensate un po’ di più a NOI, e non solo a voi!

Con affetto (e felicità per la sentanza),

Poltro

(fonte: LaStampa e ANSA)

Lodo Mondadori: Berlusconi Corruttore

Da APCom

“Fininvest condannata per la condotta del presidente”
Milano, 5 ott. (Apcom) – “Silvio Berlusconi corruttore”, cioè corresponsabile della vicenda che portò all’annullamento del lodo arbitrale del caso Mondadori che aveva dato ragione alla Cir di De Benedetti, dopo che il giudice Vittorio Metta aveva incassato 400 milioni di lire provenienti da conti Fininvest. Lo scrive il giudice della decima sezione civile del Tribunale di Milano Raimondo Mesiano, il quale arriva ad affermare quello che i suoi colleghi del penale non avevano potuto scrivere perchè il Cavaliere di Arcore nel 2001 aveva ottenuto le attenuanti generiche e la conseguente prescrizione del reato di corruzione. “Deve essere affermata la responsabilità della Fininvest per la condotta posta in essere dall’onorevole Silvio Berlusconi. E’ dimostrata l’ingiustizia della sentenza Metta e la sua derivazione causale dalla corruzione dello stesso giudice Metta, argomento che resiste in ragione del ruolo primario che ebbe il Metta nella formazione della decisione del collegio, all’obiezione della collegialità della sentenza” scrive il tribunale di Milano. “Nessuno può dire in assoluto quale sarebbe stata la decisione che un collegio nella sua totalità incorrotto avrebbe emesso. Si vuole cioè dire che una sentenza ingiusta avrebbe potuto essere emessa anche da un collegio nella sua interezza non corrotto – scrive ancora il giudice Raimondo Mesiano – Proprio per questo appare più aderente alla realtà determinare il danno subìto da Cir come ‘perdita di chance’… E’ vero che la corruzione del giudice Metta privò la Cir di ottenere da quella corte una decisione favorevole”. “Se Berlusconi non venne prosciolto nel merito dalla Corte d’Appello di Milano dall’accusa di corruzione fu perchè ad avviso della medesima non vi era l’evidenza agli atti dell’innocenza dell’imputato”. aggiunge il giudice ricordando che Berlusconi dalla corte d’Appello di Milano ebbe le attenuanti generiche con conseguente prescrizione. “Trattandosi di sentenza non emessa a seguito di giudizio di merito ma solo a seguito di causa estintiva del reato essa non preclude in alcun modo che il Berlusconi ha commesso il fatto ai soli fini civilistici e risarcitori di cui si discute qui” è la conclusione. Secondo il Tribunale di Milano oltre ai 750 milioni dei danni patrimoniali la Fininvest dovrà versare alla Cir anche un’altra somma di denaro, relativa ai danni non patrimoniali che però saranno quantificati in un altro giudizio da un diverso giudice. Il danno non patrimoniale secondo il giudice Raimondo Meisano sussiste sotto due profili: come lesione del diritto costituzionalmente garantito ad un giudizio reso da un giudice non imparziale; come lesione della propria integrità e della propria onorabilitùà e reputazione di persona giuridica. “Della sconfitta giudiziaria – ricorda il giudice – diedero notizia i giornali e ciò si risolse certamente in un colpo alla reputazione e all’immagine della Cir quale compagine societaria che aveva cercato di creare la ‘grande Mondadori'” spiega il giudice. Infine va ricordato che ci vorranno almeno due mesi affinchè la Corte d’Appello di Milano decida sulla richiesta di Fininvest di sospendere l’esecutività della sentenza del giudice civile che ha condannato la società di Silvio Berlusconi a risarcire la Cir. Nei prossimi giorni Fininvest depositerà il ricorso in Appello che sarà accompagnato anche dalla richiesta di sospensiva. In media per decidere ci vogliono 3 o 4 mesi. Ma i ricorrenti potranno sollecitare un’anticipazione dell’udienza che però difficilmente sarà fissata prima di un paio di mesi. Nel frattempo il giudice Meisano che sabato scorso ha depositato la sentenza e che nel frattempo ha avuto il trasferimento in Corte d’Appello passerà le carte a un suo collega che dovrà quantificare il risarcimento dei danni non patrimoniali per i quali è già stata pronunciata condanna generica. Meisano comunque era diventato incompatibile. Per la decisione sui danni non patrimoniali ci vorranno diversi mesi. I tempi dunque sono abbastanza lunghi. Intanto la Cir potrà incassare il risarcimento.

Roma, in decine di migliaia in piazza chiedono libertà di stampa

Da “Reuters Italia”

ROMA (Reuters) – A Roma decine di migliaia di persone sono scese in piazza questo pomeriggio per difendere la libertà di stampa, allo slogan di “No all’informazione bavaglio”.

Gli organizzatori parlano di 300.000 persone alla manifestazione di Piazza del Popolo, indetta dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto causa – oltre che a media stranieri – ai quotidiani la Repubblica e l’Unità chiedendo complessivamente circa 3 milioni di euro, per la copertura mediatica data a vicende legate alla sua vita privata.

Molti dei manifestanti indossano magliette con le scritte “Siamo tutti farabutti” e “Adesso denuncia anche me”.

“Anche se ci sono molti giornali, Internet e canali televisivi, non significa che ci sia libertà. La libertà non esiste se un giornalista non può scrivere quello che pensa”, ha detto una manifestante, Filomena De Filippo.

La Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), che ha organizzato la manifestazione, ha fatto sapere di avere distribuito centinaia di magliette con la scritta “No all’informazione imbavagliata” in dodici città italiane ed europee in cui si svolgono eventi paralleli, tra cui Londra, Parigi e Bruxelles.

Tanti gli interventi in programma, fra cui quelli del premio Nobel Dario Fo, dello scrittore Roberto Saviano, del presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida e dell’attore Neri Marcorè. Ci sarà anche un omaggio ad Anna Politkovskaja, la giornalista critica nei confronti del Cremlino uccisa a Mosca nel 2006. E poi tanta musica, con l’Orchestra di Piazza Vittorio e Samuele Bersani, Marina Rei, Enrico Capuano e Teresa De Sio.