Un arbitro in Irlanda

Se siete arbitri, ma anche semplici calciatori, vi sarà ben chiaro come funzionano le cose in Italia: prima della gara l’arbitro controlla il campo, incontra i dirigenti, controlla tutti i documenti, fa il riconoscimento – “Il Signore vale per tutti!“, poi entrata in campo. Saluto, sorteggio, fischio. Inizia la gara.

Bene, ecco come funziona in Irlanda…

Leinster Senior League - La lega della FAI in cui arbitro
Leinster Senior League – Una lega della FAI

Arrivati al campo si notano subito 2 cose: la prima è che non ci sono recinzioni tra il terreno di gioco e il pubblico; la seconda è che gli spogliatoi sono un vero schifo. Niente obbligo di docce, servizi igienici o tavolini. Giusto una panchina su cui appoggiare il borsone mentre ti cambi.

I dirigenti, se così vogliamo chiamarli, si occupano di compilare un foglio con l’elenco dei calciatori. Non è richiesto nessun riconoscimento, controlli solo l’equipaggiamento e poi via, si inizia la gara. Non c’è modo di sapere se effettivamente il n°1 della Figlie Di Maria FC sia effettivamente Mario Rossi. Quello che viene scritto è preso per buono, e via di fiducia.

L’arbitro deve ricordarsi di portare le bandierine per gli assistenti di parte, nonché tutto il materiale per quanto riguarda i referti e l’elenco dei giocatori. Per disposizioni FAI (Football Association of Ireland), il cartellino giallo deve essere messo obbligatoriamente nella tasca sul petto della divisa, mentre il rosso nella tasca dietro dei pantaloni.

Finita la gara l’arbitro riceve in contanti il suo rimborso spese dalla società di casa per le gare di campionato, oppure da entrambe le società in caso di gare di coppa. Bisogna infine compilare il rapporto di gara: nome di chi ha preso il cartellino e lettera corrispondente alla motivazione. Inutile dire che vengono bellamente ignorate la maggior parte delle motivazioni per cui si ammonisce (es. non è prevista la motivazione “perdita di tempo”).

Insomma, l’organizzazione è un po’ così, alla cavolo. Non ci si sofferma troppo sulla burocrazia o sulle procedure pre/post gara. Si va, si arbitra, si torna a casa. E lì finisce.

Certo, a livelli un po’ più alti si hanno comportamenti diversi, ma nelle categorie amatoriali – tranquillamente associabili a 1/2/3^ categoria – è tutto poco serioso. Il che non è necessariamente un bene. Mi chiedo infatti cosa possa succedere nel caso si debba allontanare un allenatore? Dove va, fuori dal campo? Non ci sono recinzioni. E se un tifoso fa invasione? E se dovessi fare pipì prima di iniziare la gara? Ah, no, quest’ultima la so: la si fa a lato del campo come tutti gli altri calciatori.

Esordio, di nuovo

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Leggere la designazione: squadre, luogo, ora.
Preparare la borsa: divisa, fischietti, cartellini.
Arrivare al campo: il profumo dell’erba umida, i giocatori che si preparano, il pubblico che arriva.

Poi inizia la gara. Il mio mondo diventa quel singolo rettangolo verde ed i 22 giocatori che ci corrono sopra.

E non importa dove, quali squadre, quale età, quale nazione. Non ci rinuncerei per nulla al mondo.

L’ora è tarda

L’ora è tarda, certo, ma mi sentivo in dovere di scrivere un paio di righe, giusto per riassumere gli eventi che sono capitati in questi due giorni in cui non metto mano al blog.

Posso finalmente dire di aver sostenuto i miei primi esami da universitario. Lunedì ho dato lo scritto di programmazione (a cui seguirà la prova di laboratorio e l’orale), mentre martedì ho dato l’esame d’idoneità di inglese. Per ora sono a conoscenza solo del fatto di aver passato inglese… i miei primi 3 crediti 🙂 Per programmazione dovrò attendere ancora un poco per sapere i voti.

Lunedì sera, inoltre, la sezione arbitri di Lodi ha avuto come prestigioso ospite l’arbitro di Serie A, Nicola Rizzoli. Devo dire che è stata una bella serata, Nicola è un ottimo oratore e spiega in modo coinvolgente le sue idee. A prescindere dalle decisioni arbitrali che possono essere contestate o condivise, a prima vista pare una brava persona anche abbastanza acculturata e un ottimo arbitro di calcio.

Concludo questo piccolo report con una piccola perla riguardante la terrificante ATM. Vorrei dire solo questo: L’HO FATTA FRANCA!!! Vabbè, ora spiego meglio. Non ho fatto nulla di “illegale” alla fine della storia. Solo che, da bravo furbone, mi sono dimenticato di acquistare un biglietto urbano per poter prendere prima il treno lambrate-rogoredo e poi la metro fino a san donato. Il biglietto urbano copre anche il tratto ferroviario. Salgo sul treno con l’intenzione di acquistare il biglietto alla stazione di rogoredo. Ma ecco che arriva: il controllore!!! Fortuna vuole che i controllori delle FS non abbiano un dispositivo per verificare la validità delle tessere ATM magnetiche. Con nonchalance gli porgo il mio tesserino magnetico non “valido” e alla frase “apposto”, il mio volto si inonda di un sorriso beffardo rivolto al mio compagno di viaggio. Tengo a sottolineare che poi, per il tratto in metro, ho acquistato il biglietto… quindi, sommando tutto, non ho poi fatto il delinquente, ho solo posticipato il pagamento 🙂

Bene, ho scritto a sufficienza.

Bye Bye!