Quanta bella gente

Ieri sera ero fuori con i miei amici in un posto abbastanza conosciuto della zona. Ogni volta che ci andiamo io mi rompo sempre le scatole, devo esser sincero. Sì, ci sono lì i miei amici con cui parlare e scherzare ma non posso far a meno di non sentirmi a mio agio.

Innanzitutto a me i posti con la musica a palla infastidiscono non poco. Non riesco a concepire un’uscita tra amici senza un minimo di dialogo umano e non basato su urla e gesti. Se poi volessi conoscere qualcun’altro con cui scambiare due parole la cosa si fa ancora più dura: non solo c’è la musica che rompe le palle, ma la gente che frequenta quel posto se la tira da qui fino alla tangenziale ovest di Milano (circa 20 km, se si fa l’autostrada).

La villa dell'amico immaginario straricco

Insomma, la domanda è “perchè ci vado ancora?”. Non lo so. Forse perchè è l’unico posto dove vanno i miei amici ogni volta che esco e quindi mi aggrego. Forse è anche perchè non ci sono alternative valide in zona. Sarebbe tutto più semplice se ci fosse un qualche amico ricco sfondato con una villa delle dimensioni tipo Rocco Siffredi che ogni tanto mettesse a disposizione quei 3-4 ettari di giardino per ammazzarsi con partite di calcio ubriachi mentre giovani donzelle con dei francobolli come costume servono birra direttamente in bocca.

Ok, ho terribilmente degenerato. Sembra più un film porno che un’alternativa alle serate noiose… ma in fondo sognare non costa nulla.

Ma non si studiava all’università?

Politecnico di Milano
Politecnico di Milano

Giornata di grandi iniziative oggi a Milano nelle due università di piazza Leonardo e Città Studi. Tranquillo, alle ore 12:30 circa, scendo dalla metro in direzione unimi e passo davanti al Politecnico dove ad accogliermi ci sono non solo i 20 marocchini che cercano di vendermi qualcosa, ma bensì un sacco di studenti che cantano, bevono, mangiano e tentano di segnare un gol scavalcando una “barriera” di cartone nel bel mezzo di piazza Leonardo. Massì, niente di che… a quanto pare era una raccolta fondi per una adozione a distanza il cui motto era “E ricordatevi: il vostro fegato non è più importante dei bambini dell’Uganda”, riferito alle birre vendute per raccogliere i soldi.

Università degli Studi di Milano
Università degli Studi di Milano

Beato, con un allegro motivetto che sfuma lentamente alle mie spalle, mi reco in Città Studi, dove ovviamente la serietà degli studenti dell’Università degli Studi di Milano saprà accogliermi… invece il trinomio birra-salamelle-canzoni mi si ripropone, questa volta in una veste più “montanara”, con un motivetto del tipo “Eeeee vien giuuuuu dalla montaaaa-a-a-gnaaaaaaa” interpretato da una ventina di ragazzi.

Visto ciò mi sono diretto in aula, a seguire la mia ultima lezione teorica di matematica… pensando a cosa mi sarei perso.