Sono settimane che si sente parlare su giornali, TV e internet del grande successo che stanno avendo in Europa i partiti palesemente xenofobi. Guardiamo in faccia alla realtà: la gente ha paura, e questi partiti l’hanno capito.
La gente ha paura della crisi, di non avere più un lavoro, di non riuscire ad arrivare a fine mese e di non poter creare un futuro per i propri figli. Siamo in piena decadenza e invece di puntare sullo sviluppo la politica cosa fa? Specula sulle emozioni del proprio popolo, facendo leva sui pensieri che iniziano a delinearsi durante questi periodi di crisi. “Come può essere colpa mia? Non è possibile che sia colpa mia. Di chi è la colpa?” si chiede la gente e, sebbene la risposta si possa sempre trovare tra quei pomposi politici che si riempiono le bocche di verità divine, sono proprio costoro che alla gente rispondono “No, non è colpa tua. E’ colpa dell’altro. Sì di quello lì, diverso, straniero. Viene qui e pretende di avere ciò che è tuo!“. E la gente ci casca. Non lo fa apposta, ma ci è portata. In fondo tutta l’informazione punta il dito contro questi esseri che ci invadono.
Perchè bisogna sempre guardare il diverso come i nazisti guardavano gli ebrei durante il secondo conflitto mondiale? Perchè bisogna ripetere gli errori che sono stati fatti 70 anni fa per i medesimi motivi: crisi, povertà e mancanza di lavoro? Prima erano gli ebrei che rubavano il lavoro alla razza pura, oggi sono gli stranieri.
In un’Europa che dovrebbe essere unita la xenofobia è un sentimento che non può nascere, esistere e crescere. Mai. E ora quello ad aver paura sono io, non dello straniero, ma del mio vicino, del mio compatriota, se tutto questo sfruttamento della paura continuerà ancora…