Laureati di carta

Vedo tanti laureati e laureandi che in realtà sono solo studenti, e non persone, uomini o donne. Trascorrono le giornate a studiare e studiare per passare esami impossibili o magari più semplici, senza distogliere l’attenzione dall’obbiettivo: avere voti perfetti. E così sacrificano vita sociale, hobby, divertimento in cambio di un curriculum universitario di tutto rispetto. Ha senso? Il mio parere è che no, questo è completamente insensato e controproducente.

Credo che una persona non sia fatta solo di ciò che studia, ma anche di questo: relazioni, divertimento, passioni non sono una perdita di tempo, bensì un modo per formare la persona e anche renderla capace di svolgere il proprio lavoro in un modo che solo lei sa fare, proprio perché influenzata dalle esperienze che ha vissuto.

Mentre scrivevo il mio curriculum mi sono fatto aiutare dal ragazzo di mia sorella, che di esperienza in ambito lavorativo ne ha sicuramente più di me. Mi ha consigliato di aggiungere nel CV non solo le mie competenze ma anche le mie passioni, i miei gusti musicali, i miei hobby. Oltreoceano sono abituati a questo, a considerare l’impiegato come un individuo composto da tanti fattori, e non da un pezzo di carta con scritto “Laurea in …”.

Io non so quando mi laureerò, quanto sarà il mio voto finale. Non so niente del mio futuro. Tuttavia so che i miei studi, i miei viaggi e le mie passioni mi aiuteranno a trovare un buon lavoro, e non il passare le giornate sui libri fino a che non si ha raggiunto il 30.