Ecco, non dico di rimanere in silenzio di tomba. Se si parla un po’ sottovoce di sicuro il problema non si pone. Tuttavia se l’hanno chiamata Sala Studio, un motivo ci sarà… forse serve per studiare, no? Bè, a quanto pare all’unimi non va proprio così.
Oggi, giornata in cui mi ero seriamente deciso a studiare, mi sono recato in questa aula dove sembrava che chiunque avesse mangiato un megafono la mattina a colazione. Fortuna vuole che una simpatica ragazza si sedesse di fronte a me iniziando a tremare riproponendomi l’esperienza di un terremoto con conseguente sfasamento della vista, già abbastanza affaticata. Ma non è finita qui. Questa simpatica ragazza ha poi invitato due sue amiche a chiaccherare come delle oche davanti a me. Il mio cervello più o meno percepiva questo:
La sommatoria di x alla n… QUA QUA QUA … integrale di f di x … QUA QUA QUA
Ne sono uscito traumatizzato. Ho imparato da questa esperienza che è meglio studiare con dei tappi nelle orecchie, devo procurarmeli al più presto. Nel frattempo mi limiterò ad utilizzare le cuffie dell’iPod (e ad evitare le oche che passeggiano per l’università).
Colgo l’occasione per fare i miei complimenti all’Ivan (si legge AIvan) che ha preso un fantastico 30 nell’esame di matematica, quello per cui stavo studiando oggi.