Trenitalia VAFFANCULO

C’è poco da dire. VAFFANCULO!


Aumenti a gogò su tutti i biglietti e abbonamenti di Trenitalia/LeNord. Dal 10% al 15%. Una cosa schifosa, davvero.

Almeno il servizio fosse decente: trovo carrozze fuori uso ogni giorno, riscaldamenti rotti d’inverno e aria condizionata non funzionante in estate. Vagoni che puzzano di formaggio misto a metallo e sedili che odorano di cane bagnato. Ritardi stratosferici manco ci fosse il traffico della Ovest e treni soppressi così, come mangiare delle patatine.

No, non è giusto. E’ una presa per i fondelli. Come mi ha detto il buon Giorgio “Il manager di Trenitalia ha la sua poltrona e il suo stipendio con 6 zeri: perché dovrebbe impegnarsi, visto che i soldi li prende comunque?“. Ed è terribilmente vero, se ne sbattono le palle se i pendolari arrivano in ritardo a scuola o al lavoro. A loro basta prendere 60€/mese per 40 stramaledetti chilometri (che poi, parliamone: lodi-milano sono 32 chilometri che cavolo!) e poi chi se ne frega se la gente sta in piedi sui treni perchè bisogna mettere 3 carrozze prima classe dove non si siede nessuno e se solo ci provi ti fanno pure alzare.

BASTA! Sono a dir poco alterato.

Scusate lo sfogo, ma quando ci vuole ci vuole.

Fuck You

“Affanculo io ? Vacci tu!
Tu e tutta questa merda di città e chi ci abita.
No, no, no, no, no. In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi.
In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina. Ehi! Che ti avevo detto? Che ti avevo detto? Stronzo! Smettila subito!
In culo ai Sikh e ai pachistani che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti, puzzano di curry da tutti i pori. Mi mandano in paranoia le narici. Aspiranti terroristi! E rallentate, cazzo!
In culo ai ragazzi di Chelsea con il torace depilato e i bicipiti pompati, che lo succhiano a vicenda nei miei parchi. E te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.
In culo ai droghieri coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica. Sono qui da diec’anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai russi di Brighton Beach. Mafiosi violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti. Rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!
In culo agli ebrei ortodossi, che vanno su e giù per la quarantasettesima, nei loro soprabiti imbiancati di forfora, a vendere diamanti del Sudafrica dell’apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo. Quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas-Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora.
Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita. E Bush e Cheney non sapevano niente, di quel casino? Ma fatemi il cazzo di piacere!
In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WordsCom!
In culo ai portoricani, venti in macchina e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale. E non parliamo di quei pipponi dei dominicani: al loro confronto i portoricani sono dei fenomeni.
In culo agli italiani di Bensonhurst, con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant’Antonio. Che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi. Sperano in un’audizione per “I Soprano”.
In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa! E muovete le chiappe, è ora!
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili. Nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo al preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l’è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un week-end all’Inferno, e poi gli alleluja degli angeli per tutto il resto dell’Eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell’eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all’inferno. Stronzi cammellieri con l’asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a questa città e a chi ci abita.
Che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No.
No, in culo a te, Montgomery Brogan.
Avevi tutto e l’hai buttato via, brutta testa di cazzo!”

La 25a ora

Vi-a-effe-effe-nculo

A volte un bel VAFFANCULO serve. Davvero. Credo possa liberarti da ogni tensione accumulata nei giorni precedenti. Ti metti lì, davanti alla vittima di turno, e gli dici un grande e grosso VAFFANCULO. Cavolo ti senti già meglio. Poi, per carità, magari la persona si sentirà un pochino offesa… ma sono certo che l’insulto se lo sia meritato. Quindi, una volta ogni tanto, dire un bel VAFFANCULO fa bene. Già solo a scriverlo per tre volte mi sento più sollevato. Una parola che racchiude in sè tutto l’enfasi necessaria ad esprimere il concetto: anzichè tirare fuori discorsi del tipo tu non capisci niente perchè hai fatto questo invece poi mi hai preso in giro ecc ecc, con una sola parola esprimi causa, motivazione e soluzione.

Ecco tutto. Non ho altre cazzate da dire stasera….