Brunetta e la sua voglia di cambiare la Costituzione

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Le riforme sono sacrosante. Se c’è bisogno di cambiare qualcosa la si cambia, se qualcosa non funziona si cerca di migliorarla. Ma quello che vuole fare Brunetta è uno stracapovolgimento totale della Costituzione Italiana. Partendo dal fatto che i primi articoli della Costituzione sono in teoria immodificabili, costui vuole cambiare il primo (“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”) poichè lo reputa “un compromesso all’italiana e non significa assolutamente nulla”. Inoltre è anche piena di molta “ipocrisia sovietica”. Già… proprio così. Ancora una volta la falce e il martello incombono sulla nostra libertà… ma fammi il piacere.

Comunque Renato dice che magari questa parte si può non modificare se non è tempo. Per la serie “Adesso facciamo questo!… però se qualcuno si arrabbia non facciamo nulla”. Allora si vuole mettere a modificare i “valori” presenti nella costituzione: religione e cultura tipici dell’Italia. E con questa mossa tentiamo di conquistarci tutti i bravi Cristiani che pensano “Cavolo, stanno difendendo il Cristianesimo… fanno bene, non come quei comunisti lì che mangiano i bambini”… tipico discorso ignorante: andiamo a vedere più in fondo, perchè dietro a queste proposte si celano, piano piano, quasi invisibili, provvedimenti ben più importanti come il presidenzialismo o le riforme fiscali. Non accuso i Cristiani, accuserei me stesso se no, ma solo invito tutti a osservare, ascoltare bene e prendere decisioni di conseguenza, senza fermarsi a ciò che appare all’esterno ma anche a quello che ci sta dietro.

Per correttezza e per una informazione completa allego l’articolo tratto dall’ANSA sulla vicenda:

ROMA  – Ci sono parti della Costituzione “mai attuate”, come quelle sui sindacati e sui partiti, e parti “che vengono aggirate”, come quelle sulla magistratura. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta parlando ai microfoni di Rtl. Con la Costituzione “si impedisce ai magistrati di iscriversi ai partiti – ha sottolineato Brunetta – ma poi il Parlamento è pieno di magistrati che si mettono in aspettativa e che a fine mandato tornano a fare i magistrati, quindi aggirando la Costituzione. Con quale spirito io mi faccio giudicare da un magistrato che è stato portatore di un’idea politica esplicita in Parlamento?”. Si tratta dunque di “articoli della Costituzione aggirati”, ha insistito Brunetta, come anche “disattesi” sono quelli sui sindacati e sui partiti che prevedono “una forma giuridica e la controllabilita dei bilanci”.
Si parla della Costituzione spesso con “tanta superficialità e tanta ipocrisia”. Ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione. Riguardo alla prima parte della Costituzione e in particolare all’articolo 1, “non ho detto che va cancellato ma se la Costituzione va modificata bisogna farlo in tutte le sue parti. Finora si è tentato di modificare solo la seconda parte e si è quasi sempre fallito forse perché, è una mia opinione, si è cercato di cambiare solo una parte”. Sulla prima parte che riguarda i grandi valori, a parte l’articolo 1, che “é un compromesso all’italiana e non significa assolutamente nulla”, il ministro Brunetta evidenzia che “manca l’Europa, quando l’Italia invece vive immersa nell’Europa, e non ci sono concetti fondamentali come il mercato, la concorrenza, la trasparenza, il merito”. Per il ministro, in Italia “c’é ancora molta ipocrisia sovietica, l’Italia non ha fatto il salto evolutivo verso una democrazia completa e quando vede a rischio capisaldi compromissori reagisce nella maniera che abbiamo visto”. Comunque “si lasci pure la prima parte, se non è il momento, e per la seconda parte – ha proseguito Brunetta – si riparte dalla bozza Violante. Cerchiamo un minimo comune denominatore ma in maniera onesta e culturalmente aperta perché nella vita politica non devono esistere totem né tabù”.

fonte: ansa.it