Primarie PD 2013 – Voteró perché

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Questa volta il Partito Democratico ha fatto i compiti a casa e, anche se bisogna sborsare 4 pleuri, sará possibile votare per le Primarie 2013 anche dall’estero tramite voto online. (Per gli elettori all’estero: se ancora non vi siete registrati e volete farlo, oggi é l’ultimo giorno. Basta registrarsi qui).

E niente, Domenica voteró anch’io. Non sono tesserato del PD, mai stato tesserato di nessun partito. Ho votato lo scorso anno perché credevo nella causa.

Voteró alle Primarie del PD perché proprio non me la sento di lasciare una realtá politica cosí importante autodistruggersi all’ombra di un ricatto di governo e di dirigenti di partito che hanno fatto la guerra del 15-18.

Voteró alle Primarie del PD perché comunque penso che andare a votare serve per far cambiare le cose, perché non votando di sicuro le cose non si cambiano da sole.

Voteró alle Primarie del PD perché c’é un candidato che la pensa come me sotto quasi ogni aspetto, un candidato che seguo da diverso tempo, che ho visto lottare in Regione Lombardia prima, durante il governo di Formigoni, e alla Camera poi, andando contro quel pasticcio che sono state le larghe intese e la mancata elezione di un Presidente della Repubblica come Rodotá o Prodi.

Domenica 8 Dicembre voteró alle Primarie del PD e voteró Civati.

Se fossi stato in Napolitano

Innanzitutto non avrei dato l’incarico a Bersani ma al M5s.

Credo sia abbastanza risaputo il mio orientamento politico e il mio dissenso nei confronti del movimento di Beppe Grillo, quindi suppongo che la precedente frase abbia un attimo confuso le idee, ma lasciate che vi spieghi.

Diciamo che in linea generale molti punti del M5s, che per altro sono in comune con quelli del PD, sono interessanti e meritevoli di attenzione. Il Movimento chiede il governo del Paese per poterli applicare, sostiene di essere l’unica forza politica in grado di farlo e che tutti gli altri non capiscono una cippa. Benissimo, lo dimostri quindi. Che prendano il Governo e facciano vedere ciò di cui sono capaci.

Dal mio punto di vista questa è una di quelle situazioni in cui, comunque vadano le cose, io come cittadino ne traggo un vantaggio. Si delineano infatti due differenti scenari:

1. Il M5s fa tutto quello che deve, promulga leggi che servono al paese, rilancia l’economia, il lavoro, dimezza i parlamentari, cambia la legge elettorale, ecc… Perfetto! Io mi sono sbagliato sul loro conto e mai potrei essere così felice di aver sbagliato visti i risultati ottenuti.

2. Poniamo invece che il M5s non riesca a fare a nulla, che finalmente capisca quanto sia difficile fare politica, che non si tratta solo di parlare al malcontento della gente ma anche di andare lì, in Parlamento, a sporcarsi le mani con la merda che c’è dentro e lavorare sperando di ottenere un compromesso per avere un minimo miglioramento. Forse in quel momento si renderanno conto, elettori inclusi, che non basta urlare per ottenere qualcosa.

E allora si tornerebbe alle elezioni, e lì il centrosinistra, con la sua innata capacità di perdere una partita già vinta, dovrà dimostrare di essere all’altezza del compito e in grado di rinnovarsi. Forse questo, sì, è l’unico rischio.

Primarie centrosinistra 2012 – Bersani vs Renzi: più simili di quello che pensi

Ieri parlavo con mio padre via Skype, tra le varie cose mi dice: “Sai che sul sito di Renzi non c’è traccia del fatto che è candidato alle primarie del centrosinistra né c’è il simbolo del Partito Democratico?

Dopo quello che mi hai detto, mi sono incuriosito e ho fatto una ricerca su internet, e devo dire che aveva ragione, ma solo in parte.

Renzi
Iniziamo dal sito http://www.matteorenzi.it/ dove si può trovare la presentazione del candidato e del programma.
Informazioni sulla sua candidatura alle primarie si trovano in 2 posti: uno è il logo in alto a sinistra (Primarie 2012 – MATTEO RENZI) e nella pagina di “chi sono” (ultima riga dice: “Il 13 settembre annuncia la candidatura alle primarie del centrosinistra“).

Il logo del PD pare non essere presente in nessuna pagina del sito e, a parte i vari articoli che citano il partito, l’unica traccia è il link al sito del PD messo a fondo pagina insieme a quello del comune di Firenze e dei social network.

Il resto del sito è ovviamente campagna elettorale, niente di più.

Bersani
Passiamo alla controparte di spicco, ovvero Bersani, analizzando il suo sito: http://www.bersani2013.it/.
Per quanto sia ripieno di verde, bianco e rosso che ricordano i colori del PD (nonché dell’Italia), tuttavia né il logo né il nome del partito si trovano all’interno del sito, neppure un link esterno al sito partitodemocratico.it. Anche lui, come Renzi, nomina le primarie solo
in due punti: il logo e la pagina di chi sono (“Mi candido alle primarie che sceglieranno il leader della coalizione progressista alle prossime elezioni politiche“. Manca, tra l’altro, una data di quando lo fa).

Il resto, anche per lui, è campagna elettorale.

Sono stupito?
Dunque, sono stupito? A dir la verità no. Entrambi i candidati hanno capito che per vincere hanno bisogno anche degli elettori che non votano PD, che hanno paura di essere etichettati come “comunisti” sebbene condividano le loro idee.

Hanno capito, inoltre, l’importanza del marketing e del web nella loro campagna elettorale: entrambi hanno degli ottimi siti internet, trasparenti ed accessibili; sono attivi su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e Flickr.

Renzi ha la forza di attrarre i giovani con un linguaggio spigliato e ragionato, presentandosi come rivoluzionario e intraprendente.
Bersani punta più sulla sua esperienza e sulla sua capacità di essere vicino alla fascia più bassa della popolazione, presentandosi spesso come il bontempone che beve birra e mangia la salamella.

Ecco, Bersani e Renzi sono più simili di quello che sembra, ed è per questo che, in fondo, più di tanto non cambierà chi dei due vince. Ma la loro collaborazione, dopo le primarie, conterà eccome.

Regionali

Dunque, i risultati:

– PDL, Lega: WIN!

– Gli altri: FAIL!

Riassunto semplice semplice di questa fantastica messa in quel posto. Ecco. Che dire… per la Lombardia (dove voto io) ha vinto Formigoni, grande Unto del Signore che oramai ha fatto le radici e che punta a raggiungere i 20 anni di carica. Mi ricordo un monarca che è durato meno…

Renzo Bossi - Un volto che trasuda intelligenza

Inoltre, sempre in quei della Lombardia, è stato eletto consigliere regionale Renzo Bossi. Ora, capisco che sia il figlio di Bossi, ma un ragazzo che ha rifatto tre volte la maturità non mi pare proprio la scelta migliore per rappresentarci in regione, no? Grazie a tutti i lombardi che l’hanno votato in gran numero! Complimenti! Topo Gigio ha più cervello di quello lì…

Certo è che dall’altra parte c’era il NULLA. L’opposizione era muta, silente e non proponeva nulla. Come anche Formigoni, che si è però fatto sentire grazie alle sue battaglie, sostenute dal Berlusca, sull’amore e la gioia e la fratellanza e bla bla bla

Insomma, quando le cose andranno male, quando vi troverete un Unto del Signore che si rifiuta di curarvi perchè dice che le sacre scritture non lo permettono, quando vi renderete conto di essere in un sistema basato solo sul nipotismo, sul favoritismo e sulla corruzione, bè, quando accadrà, guardatevi allo specchio e guardate il volto di colui/colei che ha permesso tutto ciò.