Ieri parlavo con mio padre via Skype, tra le varie cose mi dice: “Sai che sul sito di Renzi non c’è traccia del fatto che è candidato alle primarie del centrosinistra né c’è il simbolo del Partito Democratico?”
Dopo quello che mi hai detto, mi sono incuriosito e ho fatto una ricerca su internet, e devo dire che aveva ragione, ma solo in parte.
Renzi
Iniziamo dal sito http://www.matteorenzi.it/ dove si può trovare la presentazione del candidato e del programma.
Informazioni sulla sua candidatura alle primarie si trovano in 2 posti: uno è il logo in alto a sinistra (Primarie 2012 – MATTEO RENZI) e nella pagina di “chi sono” (ultima riga dice: “Il 13 settembre annuncia la candidatura alle primarie del centrosinistra“).
Il logo del PD pare non essere presente in nessuna pagina del sito e, a parte i vari articoli che citano il partito, l’unica traccia è il link al sito del PD messo a fondo pagina insieme a quello del comune di Firenze e dei social network.
Il resto del sito è ovviamente campagna elettorale, niente di più.
Bersani
Passiamo alla controparte di spicco, ovvero Bersani, analizzando il suo sito: http://www.bersani2013.it/.
Per quanto sia ripieno di verde, bianco e rosso che ricordano i colori del PD (nonché dell’Italia), tuttavia né il logo né il nome del partito si trovano all’interno del sito, neppure un link esterno al sito partitodemocratico.it. Anche lui, come Renzi, nomina le primarie solo
in due punti: il logo e la pagina di chi sono (“Mi candido alle primarie che sceglieranno il leader della coalizione progressista alle prossime elezioni politiche“. Manca, tra l’altro, una data di quando lo fa).
Il resto, anche per lui, è campagna elettorale.
Sono stupito?
Dunque, sono stupito? A dir la verità no. Entrambi i candidati hanno capito che per vincere hanno bisogno anche degli elettori che non votano PD, che hanno paura di essere etichettati come “comunisti” sebbene condividano le loro idee.
Hanno capito, inoltre, l’importanza del marketing e del web nella loro campagna elettorale: entrambi hanno degli ottimi siti internet, trasparenti ed accessibili; sono attivi su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e Flickr.
Renzi ha la forza di attrarre i giovani con un linguaggio spigliato e ragionato, presentandosi come rivoluzionario e intraprendente.
Bersani punta più sulla sua esperienza e sulla sua capacità di essere vicino alla fascia più bassa della popolazione, presentandosi spesso come il bontempone che beve birra e mangia la salamella.
Ecco, Bersani e Renzi sono più simili di quello che sembra, ed è per questo che, in fondo, più di tanto non cambierà chi dei due vince. Ma la loro collaborazione, dopo le primarie, conterà eccome.