Du iu spich inglisc?


Non ho fatto una stima esatta, ma credo che oramai il mio utilizzo della lingua inglese da quando sono qui sia arrivato a 3/4 di tutte le mie conversazioni. L’italiano lo uso per quando parlo con le persone in Italia e anche con gli italiani qui è molto più facile che ci si metta a parlare in inglese per non mettere a disagio le persone di altre nazionalità (non come fanno francesi e tedeschi che se ne sbattono completamente, ma lasciamo perdere…)

L’altra sera parlavo in generale della lingua inglese con due canadesi, tentando di difendere ancora una volta la mia ignoranza lessicale al riguardo. Spiegavo che in fondo non è colpa mia, o meglio, che la ragione per cui conosco più parole in inglese rispetto alla media dei miei coetanei è dovuta al fatto che mi guardo tante di quelle serie tv in inglese che oramai posso mandarti a tal paese in 20 modi diversi. Ma alla base di questo scarso vocabolario è la nostra scuola e come insegna l’inglese, o per lo meno come l’ha insegnato a me (in un modo comunque migliore della media, fortunatamente).

Alle elementari ho imparato i numeri, pronomi e verbo essere. Magari anche a dire “hello”. Alle medie ho imparato qualche verbo in più, ma niente di che. Alle superiori qualche parolina, giusto come dire “vomitare“, e poi la letteratura. Dio, la letteratura. Ora, perchè dovrei imparare la letteratura inglese? Considerando poi che usano una lingua arcaica e non quella parlata attuale! Io so dirvi che James Joyce ha scritto The Dubliners, oppure che “thou” era usato al posto di “you“. Ma non ho idea di come si dica “scaldabagno“, “cannuccia” (in realtà so la traduzione, ma sono due parole che ho imparato stando qui) o che “non ha senso” si dica “It makes no sense” invece di “It has…“, cosa che continuo a sbagliare.

Qui in Finlandia TUTTI parlano inglese, dal bambino di 6 anni all’anziano di 99+ anni. Tutti sanno come risponderti e hanno un vocabolario così ampio da sembrare quasi madrelingua. Quindi mi chiedo, perchè non si incentiva la conversazione e l’insegnamento dell’inglese in italia? Perchè limitarsi alle 3 ore settimanali al liceo e non farne altre 2 di sola conversazione sempre e solo con insegnanti madrelingua? Perchè rimanere ignoranti e vedere lo studente medio che sa dire, se sei fortunato, “Du iu uant bum bum uid mi?“. Ma no, alla fine l’importante è saper pronunciare bene aiPad, che fa figo con le tipe…

Colpa della società

Il titolo sembra un po’ una minestra riscaldata di quello che si dice quando qualcosa non va nel mondo ma, in realtà, rappresenta perfettamente quello che voglio spiegare oggi.

Andando in università a Milano prendo una caterva di mezzi di trasporto, dai più affollati ai più vuoti, che mi fanno incontrare un numero inimmaginabile di gente. L’anziano, il giovine, la madre… Ogni categoria io la incontro. Capita spesso di subire il cosiddetto “continuo innamoramento casuale su mezzi pubblici“, ma anche di incontrare semplicemente persone dal viso simpatico che, per qualche oscuro motivo, ti attirano. Ecco, di quest’ultime voglio parlare.

Talvolta vorrei poter scambiare due parole con queste persone ma qualcosa mi ferma. Il viaggio in treno per tornare a casa dura una mezzoretta e avere una conversazione con qualcuno, giusto per passare il tempo, non è poi così malaccio come idea. Quindi cosa mi ferma? Suppongo sia la società, davvero. Per qualche ragione a me nascosta credo che il mio tentativo di parlare con un estraneo possa destare sospetti. Da parte femminile potrebbe sembrare l’ennesimo approccio atto a portare a letto la ragazza; da parte maschile un qualche tentativo di approccio omossessuale. Ma io vorrei solo scambiare due parole, che cavolo.

E’ così difficile dare fiducia a un estraneo. “Cavolo sì!” – mi rispondo da solo. Dunque perchè è così difficile? Non me ne capacito. Non posso accettare il fatto che la gente non si possa più fidare di un estraneo, di dirgli dove abita e dove lavora, quali sono i suoi hobby e passatempi. L’aprirsi agli altri è diventato troppo difficile.

Una cosa che ho sempre apprezzato del mio carattere è la capacità di relazionarmi anche con persone estranee senza problemi. Ultimamente questo è diventato molto più difficile, proprio per i motivi che ho elencato prima.

Io voglio provarci, voglio un giorno salire sul treno, incontrare una persona che mi ispira fiducia e iniziare una conversazione. Per lo meno un tentativo posso farlo. Un tentativo potreste farlo pure voi, miei lettori. Si sa mai che la voce si sparge e la gente inizierà ad essere più aperta e cordiale con il proprio vicino di sedile.
🙂