La poltitica italiana è tutto un cartone animato

Direttamente dal sito dell’ANSA, quello che si dicevano oggi in senato durante il dibattito della oramai approvata legge porcata ad personam sul legittimo impedimento:

“La tensione del dibattito non ha però fatto perdere ai senatori la voglia di ironizzare nei confronti degli avversari politici dando fondo a citazioni e molti parallelismi soprattutto con il mondo dei cartoon: da ‘Alice nel Paese delle meraviglie’ ai ‘Promessi Sposi’. Per finire ai Puffi e a Willy il Coyote. Il presidente dei senatori dell’Udc Giampiero D’Alia paragona i legali del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo a Gargamella e Birba che “cercano di catturare i Puffi senza mai riuscirci”. Mentre Berlusconi è come il coyote “che fa di tutto” per prendere lo struzzo ‘Bip-pib, ma poi ”cade sempre nel canyon”.
(ANSA)

Ah, l’ho già detto che il legittimo impedimento è una cagata pazzesca? Sì? Bè, lo dico ancora. E’ una cagata pazzesca!

La legge va rispettata (ma se ci intralcia possiamo pure cambiarla all’ultimo minuto)

Non capisco perchè un aspirante candidato alle elezioni regionali non sia in grado di rispettare delle semplici regole per presentare la propria candidatura. Se servono 3500 firme, tu ne porti 3500. Se serve che ogni firma sia timbrata, vidimata, datata e quanto previsto dalle leggi del caso, tu lo fai. Ma non per fare un favore a me, ma perchè così va fatto e a maggior ragione tu, aspirante rappresentante della regione, devi essere colui che rispetta le leggi e i regolamenti prima di tutti.

Perchè, se io entro in zona ecopass a Milano anche solo per quel centimetro che mi fa riprendere dalle telecamere la multa la devo pagare. Tu invece non la pensi così. “Dovevamo presentare 3500 firme… solo 3400 sono valide… sì, vabbè… fa niente… cosa vuoi che siano 100 firme in meno?”. NO CARO! Io non posso tollerarlo! Spendi centinaia di migliaia di euro per la tua campagna elettorale? Usane qualcuno per mettere persone fidate che il giorno prima di consegnare le firme si mettano lì a controllare tutto. Eccheccavolo! Ci vuole così tanto?

Non è essere pignoli, è rispettare la legge. Una volta sentii questa frase (in tutt’altro contesto): “Io non posso sbagliare essendo troppo fiscale, posso sbagliare solo essendo troppo blando”: riassume pienamente la vicenda.

Per concludere (e qui mi sfogo!):

O TU, Nano infame, non osare modificare un’altra legge a tuo piacimento e per i tuoi interessi! Vergognati! Ancora una volta ti dimostri un cane a governare, un despota che vuole sempre tutto e subito, una cicatrice sul volto dell’Italia. All’estero (s)parlano di noi, ci prendono in giro, ci vedono come governati da un vecchio imprenditore che fa battute sciocche e fuori luogo. Ed è inutile che cerchi di nascondere la verità sui tuoi telegiornali o su quelli diretti da un tuo giullare di corte. Internet le cose le dice chiaramente e, guarda caso, io so leggere… pure in inglese se è per questo! E scopro che la TV ha completamente dimenticato di riportare che a Roma, nella protesta contro la soppressione dei programmi di dibattito politico, hanno partecipato pure dei rappresentanti di Reporters Without Borders (Giornalisti Senza Frontiere – http://www.rsf.org/), scoprto che Dell’Utri ha pubblicamente affermato in un’intervista che si è fatto eleggere senatore solo per non farsi arrestare, e so, come molti, che l’avvocato Mills non è stato assolto, bensì il reato è caduto in prescrizione sebbene ci fossero le prove che lo incastravano. Ma questo non lo dici, vero? Si sa mai che la gente poi inizia a ragionare con la sua testa…

Alessandro Gilioli al Presidente del Consiglio

Ho trovato in rete questa lettera scritta da Alessandro Gilioli in occasione del No B-Day del 5 Dicembre rivolta al Presidente del Consiglio e letta durante l’evento. A prescindere dalla manifestazione, questa lettera merita di essere diffusa e pubblicata, perchè espone idee a mio avviso molto interessanti da non sottovalutare. L’unico mio rammarico è di esserne venuto a conoscenza solo 3 mesi dopo.

Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle una notizia: lei è un uomo del secolo scorso.

Siamo qui a comunicarle che lei è un uomo del tempo in cui bastava avere tre o quattro televisioni per imporre un modello culturale, un sogno fasullo, un partito creato a tavolino in una concessionaria di pubblicità.


Un uomo del tempo in cui comunicazione voleva dire pochi grandi proprietari di mass media che potevano fare e disfare la realtà a loro piacimento, stabilire ciò di cui si doveva avere paura e ciò che si doveva desiderare.

Un uomo del tempo in cui lei poteva entrare nelle case, nelle teste e nell’anima delle persone mescolando bugie e illusioni per modellarle secondo i suoi interessi prima economici e poi politici.

Bene, presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che quel tempo è finito.

Lo sappiamo, queste sera le sue tivù pubbliche e private faranno finta che noi non ci siamo mai stati, che oggi non sia successo niente e nessuno sia venuto qui a dirle quello che è già accaduto: e cioè che lei è diventato l’uomo del passato, è diventato l’uomo di un secolo che non c’è più.

Noi oggi siamo qui a comunicarle che il suo giocattolo si è rotto e non le servirà più a niente perché milioni di persone lo sapranno lo stesso, su Twitter e su Facebook, sui blog e su YouTube e in mille altri posti ancora di cui lei nemmeno conosce l’esistenza.

Oggi siamo qui a dirle che noi non siamo caduti nella sua trappola della paura e non crediamo più al modello conformista e al pensiero unico che lei, come i suoi amici dittatori sparsi per il mondo, ha imposto per vent’anni ingannando soprattutto i meno avveduti e i più vulnerabili: gli anziani, i poco istruiti, quegli elettori che lei stesso ha definito «bambini di quinta elementare e neppure tanto svegli».

Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che la bolla d’aria in cui voleva tenerci per sempre chiusi è scoppiata.

Noi ora sappiamo aprire le finestre e vedere il mondo fuori che ride di lei, che la disprezza, che la sbugiarda. Non servono più a niente le censure delle sue tivù, non servono più a niente i piccoli e grandi servi che riempiono di bugie i suoi mass media. Perché noi sappiamo aprire le finestre e sconfiggere la paura del nuovo.

Presidente Berlusconi, ci guardi, non c’è niente di virtuale in questa piazza. Perché lei non lo sa ma il Web è soltanto uno strumento, un grande strumento che lei, uomo della tivù, semplicemente non conosce.

Noi non siamo virtuali, signor presidente, siamo persone in carne e anima che usano la Rete perché è il luogo della pluralità culturale, delle mille idee e dei mille confronti, della comunicazione orizzontale e degli unici miracoli davvero possibili, come quello che abbiamo creato oggi: una piazza piena di gente che si è organizzata in Rete e ora è qui tutta insieme, per dare a questo paese una scossa che è d’amore e non di rabbia.

Noi non siamo pirati informatici o aspiranti assassini via Facebook, signor presidente, siamo persone appassionate e forti, tolleranti e libere, curiose e coraggiose, innamorate della biodiversità intellettuale, culturale, etnica, etica, religiosa, politica.

Cioè proprio il contrario del suo modello, signor presidente: monocratico, verticale, impositivo, fasullo. E davvero sì, virtuale, quello.

Presidente Berlusconi, qui ci sono ragazzi che avevano 15 anni quando l’hanno vista per la prima volta in televisione a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.

Adesso quei ragazzi hanno trent’anni, magari si sono sposati e hanno dei figli, ma se accendono la televisione trovano ancora lei – con i capelli dello stesso colore – lì a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.

Ma loro e noi , insieme, nel frattempo abbiamo aperto le finestre, anche se lei non se n’è accorto, impegnato com’era a fare affari, ad allargare il suo potere e il suo io, a inventarsi nuove leggi che la mettessero al di sopra di ogni giudizio.

E noi oggi le mandiamo questa lettera per dirle che anche se lei cercherà di nascondere a se e agli altri la realtà e il nuovo secolo, saranno la realtà e il nuovo secolo a venirla a prendere.

Noi, presidente Berlusconi, oggi glielo diciamo con le parole di Aurelio Peccei, partigiano, imprenditore, pioniere del suo tempo.

«Quanto accadrà d’ora in avanti» diceva Peccei, «dipende da noi in una misura mai concepita nel passato, che noi dobbiamo fare appello a nuove forme di coraggio perchè uscire dal pozzo non è un’utopia ma una prospettiva assolutamente verosimile.

Lo è se vogliamo che lo sia».

Ecco perchè, per quanto cerchi di prolungare il suo giorno più in là, signor presidente, per lei la sera è arrivata.Onorevole Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle la notizia che il suo tempo è finito.”

Alessandro Gilioli, 5 Dicembre 2009

Alessandro Gilioli nasce a Milano nel 1962.

Giornali a cui ha lavorato:

Domenica del Corriere (1986-1987)
Sette del Corriere della Sera (1987-1989)
Il Giornale (1989-1991)
L’Europeo (1991-1995)
Campus e Class (1995)
Gulliver (1995-1999)
HappyWeb (1999-2002)
L’espresso (2002 – presente)

Berlusconi e le sue foto… dubbie?

Vagando qua e là per il web ho scoperto un articolo de La Stampa su un presunto fotomontaggio nel nuovo libro pro-Berlusconi in vendita in edicola.

Bene, ecco qui la foto incriminata:

Come si può facilmente notare, molti sono gli elementi “dubbi”:

  1. Il mazzo di fiori che il Premier tiene in mano è palesemente falso! Sembra disegnato con paint!
  2. La folla evidenziata dai due rettangoli rossi è la stessa. Le persone sono uguali, solo posizionate a specchio!
  3. Il muretto è completamente inventato. A parte che in piazza Duomo a Milano non esiste una cosa del genere, inoltre si vede chiaramente che è stato disegnato a computer… per giunta in malomodo!
  4. Guardate la folla in primo priano. Ora guardate la folla in secondo piano. Trovate delle differenze? No? Allora vi pongo un’altra domanda: quando andate, per esempio, ad un concerto non cercate di posizionarvi il più possibile in prima fila per essere vicini al cantante e vederlo bene? Credo che la risposta sia sì… Bene, allora perchè in questo caso i fan di Berlusconi hanno una concentrazione maggiore “lontano” da lui rispetto a quelli “vicini” a lui? Forse perchè fare un fotomontaggio su della gente in primo piano sarebbe stato più palese di quanto non fosse già con i fotoritocci sopracitati?

Queste sono le osservazioni fatte per prime dal blog San Precario, da cui l’articolo de La Stampa ha preso ispirazione.

Provate a scaricare la foto e a ingrandirla: noterete che quello che ho detto è VERO!

Ah, sì, dimenticavo: naturalmente tutto ciò fa abbastanza ridere… ^^

Weee weee! Mamma, i giudici ce l’hanno con me! :'(

Cavolo era da un po’ che non scrivevo un articolo su Silvio. Certo, ci sarebbero state molte occasioni considerando che la sua senilità sembri avanzare a grandi passi.

Oggi voglio trattare di come Silvio viene tragicamente ostacolato nel suo governo da quel gruppo rivoluzionario, rosso, comunista e castrista che sono i Giudici della Corte Costituzionale. Iniziamo con una citazione da Sua Santità il Nano:

GERMANY PARTY CONGRESS“La sovranità in Italia è passata dal Parlamento al partito dei giudici”, aveva detto Berlusconi davanti ai delegati del Ppe. “In Italia succede un fatto particolare cui dobbiamo rimediare”: il Parlamento “fa le leggi ma se non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale” e la Corte “abroga la legge” in quanto da “organo di garanzia” si è trasformato in “organo politico”. La maggioranza, ha quindi ribadito Berlusconi, “sta lavorando per cambiare situazione anche attraverso una riforma della Costituzione”. Secondo Berlusconi tale composizione della Consulta è determinato anche dal fatto che ci sono stati tre presidenti della Repubblica di sinistra. “La sinistra è allo sbando e cerca di avere ragione di me attraverso i processi”, accusa Berlusconi.

Fonte: Ansa.it

Per chi non volesse sorbirsi tutte le sue belle dichiarazioni folli, il riassunto è il seguente: “Mamma mamma (ovvero il Ppe – Partito Popolare Europeo  – ndr) i giudici mi vogliono male, mi vogliono fare la bua. Ce l’hanno con me, dicono che sono basso e si mettono a ridere… weee weee!”

E basta! Cioè… BASTA! I giudici non ce l’hanno con te! Ma se fai delle leggi tipo

Berlusconi: “Allora… io sono il capo del governo… quindi mi pare giusto non poter essere ne condannato ne giudicato.”

Leccaculo di turno: “Ma signore, la costituzione italiana prevede l’uguaglianza di fronte alla legge di qualunque cittadino.”

B: “Sì bè, io mi ci pulisco il culo con la costituzione!”

L: “Ma signore, come può dire una cosa del genere… Gianfranco se la prenderebbe se parlasse così in pubblico… Poi i giudici della Corte Costituzionale le verrebbero contro…”

B: “Fini è un ricchione, i Giudici sono dei comunisti che mangiano i bambini. Io ho ragione, loro hanno torto. Io devo sistemarmi per il bene dei miei elettori.”

L: “Certo signore, ma i suoi elettori non diranno nulla?”

B: “Finchè dico che chi mi vota ce l’ha duro, allora non ci saranno problemi!”

L: “Sì signore, lei è sempre più saggio di me…”

E con questo avete appena assistito a un dibattito parlamentare del PDL.

berlusconi
Silvio

Silvio ma che fai? Dai ma come puoi pretendere di avere tutte le leggi ad personam sempre approvate dalla Corte Costituzionale!? E’ palese che non siano costituzionali, anche l’attrice di Twilight lo capirebbe! Hai rotto! I giudici non ce l’hanno con te, sei tu che ti ostini a voler fare quello che vuoi tutto da solo. Che cavolo, fai qualcosa per noi una volta tanto, non tirar fuori la solita storia dei comunisti che ce l’hanno con te, che hanno corrotto Veronica, che hanno indotto la D’Addario a ammaliarti con il suo charm in modo da poterti ricattare. Cavolo BASTA! Potrei dirmi quasi incavolato per quello che stai facendo. All’inizio può anche essere divertente vedere un nano che salta tentando di centrare l’obiettivo della telecamera per potersi far vedere dal suo popolo che tanto lo ama e lo stima, ma dopo un po’ di tempo non ce la faccio più! Anch’io ho un limite di cazzate per giorno, dopo un po’ sono troppe. Dai Silvio, ca**o, muovi il culetto e lavora seriamente, non fare tutto solo per te e per i tuoi amici. Sbattiti una volta tanto per noi. Sei pieno di soldi ne vuoi ancora? Le 50mila televisioni che hai non ti bastano?

Le toghe rosse castriste comuniste
Le toghe rosse castriste comuniste

Se solo avessi per una volta la possibilità di incontrarti, giuro che potrei anche sputarti in un occhio. No bè, prima ti riempirei di domande, vorrei vedere che faccia fai davanti all’oggettività dei fatti. Vorrei vedere come ti comporti davanti a un ragazzo che non crede a una cicca di quello che dici, vorrei vedere come fai a spiegarmi tutti i tuoi magheggi, inganni, trucchi e vaccate che hai fatto nella vita. Sono curioso di sentirti… e poi, forse, potrei sputarti in un occhio… ma non lo farò… perchè me ne sarò già andato via di qua, prima che tutto ciò accada.

Oddio mi sono sfogato per bene, mi ci voleva 😉

Ciao Silvio, a presto.

Stay tuned, more to come!

No B-Day

Da ansa.it

re205ypcX_20091205ROMA – E’ confluito in piazza San Giovanni in Laterano a Roma il corteo No Berlusconi Day. “Sicuramente siamo più di un milione”, ha detto Gianfranco Massa, uno degli organizzatori.

Centinaia le bandiere: da quelle rosse di Rifondazione Comunista e del quotidiano l’Unità a quelle bianche di Di Pietro-Italia Dei Valori. Ma sono molti gli stendardi viola portati dagli esponenti della società civile che hanno scelto questo colore per rappresentare la loro non appartenenza politica. Sulla piazza persone di tutte le età: tanti i giovani, tantissime le famiglie con bambini, le coppie di mezza età, gli anziani e gli immigrati. Quasi tutti indossano qualcosa di viola: sciarpe, maglioni, gilet o gonne e c’é anche chi, come qualche ragazza, è scesa in piazza completamente vestita di viola, dalle scarpe al berretto.

Tra gli striscioni più significativi, uno enorme viola che recita ‘Berlusconi dimissioni’. “Si fa solo i c… suoi e a pagare siamo noi” gridano i manifestanti. “Buffone, buffone”. “Ladro e mafioso”, scandiscono ancora.

Il gruppo più ‘acceso’, ammantato di viola, innalza un fantoccio con le fattezze del presidente del Consiglio. Numerosi intonano cori: “Berlusconi a San Vittore”; qualcuno grida anche insulti in riferimento all’affare escort. In molti cartelli si elogia il presidente della Camera Gianfranco Fini: “Meno male che Gianfranco c’é”, recita uno slogan. Molti i riferimenti positivi a Napolitano. Non sono mancate soste per saltellare al grido di “Chi non salta Berlusconi è”.

Tra i volti noti i registi Mario Monicelli e Nanni Moretti e l’attore Silvio Orlando. Ha parlato l’attore Ascanio Celestini: “L’unico dato importante politico di questa giornata e’ l’auto-organizzazione, che da un po’ di anni funziona in Italia come dimostrano anche i casi del no Tav e di Chiaiano”. Per Celestini pero’ le manifestazioni non bastano: ”E’ vero che senza criminali al potere staremmo tutti meglio ma in questo paese anche se non ci fossero avremmo comunque una destra pericolosa e violenta e una sinistra invadente. Quello che serve e’ una prospettiva”.

Fonte: ansa.it

Commento solo con: wow.

Faccio tutto da solo

Ieri il nostro Presidente del Consiglio è saltato su con un’altra massima delle sue:

“All’economia del paese ci pensa il premier, perchè è lui che mette la faccia di fronte agli italiani”.

Bene, analizzando questa perla di saggezza dovrebbe essere chiaro un “piccolo” contrasto tra affermazioni e realtà. Se esiste un ministro dell’economia, perchè mai dell’economia te ne devi occupare tu? Per quanto Giulio non mi abbia sempre convinto nelle sue decisioni (accuso lui dei tagli finanziari alla scuola pubblica), tuttavia se si chiama Ministro dell’economia ci sarà un motivo, no? L’hai pure nominato tu tale.

Questa dichiarazione segue quella ancor più agghiacciante in cui affermava che

“i ministri sono inutili e devono imparare a tenere la bocca chiusa”.

Ehm… e perchè? Hai deciso di autoincoronarti re della monarchia assoluta d’Italia? Non mi pare proprio. Anche perchè credo che la cosa non andrebbe molto a genio ad alcune persone…

Come il quotidiano Repubblica tempo fa fece delle domande al Premier, vorrei porre anch’io a Silvio alcune mie domande:

  1. Ma pensi seriamente le cose che dici?
  2. Hai dei potenti attacchi di senilità?
  3. Fumi prima delle conferenze stampa?
  4. Devi vendicarti di qualche torto subito da piccolo e ora vuoi diventare il padrone incontrastato dell’universo?
  5. Quando giochi a risiko ti vesti da comandante della legione straniera?
  6. Ci sei o ci fai?
  7. Perchè, perchè tutto questo?
  8. Non ti chiedi mai se stai facendo la cosa giusta?
  9. Non ti andrebbe di discutere di questi quesiti davanti a un caffè?
  10. Sicuro?

Ed è incostituzionale!

Oggi, 07 ottobre 2009 la Consulta ha varato il suo verdetto: “Incostituzionale”.

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Mi riferisco alla legge Lodo Alfano per l’immunità delle quattro più alte cariche dello stato. Violati, secondo i 15 giudici, gli articoli 138 e 3 della costituzione italiana, vale a dire l’obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato) e l’articolo sul  principio di uguaglianza.

L’effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

Naturalmente non sono mancate le proteste da parte della maggioranza, dove valletti di turno di berlusconi hanno difeso a spada tratta il premier. Anche il leader leghista ha praticamente minacciato tutti, elezioni di qua, elezioni di là… gli italiani sceglieranno Berlusconi, blablabla.

Sì, ok, sono di parte… ma che cavolo, è ovvio che fosse incostituzionale! La legge è, o almeno dovrebbe, essere uguale per tutti e i primi a rispettarla devono essere proprio Loro, quelli che ci rappresentano e, a maggior ragione, non crerare leggi ad personam per pararsi il fondoschiena nei problemi giudiziari personali. Pensate un po’ di più a NOI, e non solo a voi!

Con affetto (e felicità per la sentanza),

Poltro

(fonte: LaStampa e ANSA)